Corriere della Sera 02/11/14
corriere.it
A volte mi sveglio la notte per
chiedermi: «Cosa dirà Pippo?». Pippo Civati, filosofo brianzolo
prestato al web e alla politica, specializzato nel dire qualcosa di
sinistra ma fortemente indiziato di fighettismo mediale, vorrebbe
portare la sinistra più a sinistra, cioè alla sconfitta.
La
scissione è nell’aria. Mi chiedo se a provocarla sarà l’ufficiale
asburgico dell’ortodossia Gianni Cuperlo, o Stefano Fassina, il
maestro Manzi dell’Old Labour, o la maglietta della salute del
sindacalismo, Maurizio Landini. Intanto, l’ala dura e pura del Pd
insiste per lo strappo. La sinistra italiana insegue da anni il mito
della purezza: «Soltanto con la sconfitta la purezza è difendibile,
soltanto con la sconfitta non si mettono alla prova le idee e quindi
si conservano intatte» (Francesco Piccolo).
Vendicatore di una
sinistra che sembrerebbe evaporata nel partito parallelo della
Leopolda o nei salotti di Barbara D’Urso, Pippo impugnerà la
bandiera rossa dello scissionismo? «Civati — sostiene Claudio
Cerasa —, al netto degli ottimi e curati vestiti di alta sartoria,
può essere un Nichi Vendola con una dizione e un vocabolario
migliore ma anche lui non ha il physique du rôle per poter dar vita
a qualcosa che sia diverso da quello che già esiste».
Pippo
appartiene alla categoria degli scissionisti potenziali: in attesa di
una telefonata di Matteo che non arriva, incuriosisce più i media
che le masse.
Nessun commento:
Posta un commento