Corriere della Sera 28/11/14
corriere.it
Il giorno del dramma collettivo via
web. L’anima, la base dei Cinque Stelle, torna — come già
accaduto dopo il post contro Federico Pizzarotti — in massa sul
blog: per contarsi, commentare, dar vita a una sorta di flusso di
coscienza virtuale. Gli attivisti protestano, in larga parte, contro
il sito. E osteggiano chi sostiene la linea dettata da Beppe Grillo e
Gianroberto Casaleggio. La votazione su Massimo Artini e Paola Pinna
spiazza i militanti. «Che amarezza, mi son sentito tradito...»,
commenta Raffaele Carbone. È la sintesi di un malessere
diffuso.
Qualcuno chiede tempo. «Difficile giudicare in poche
ore....con una cosa che ti piomba dal nulla», dice Elena Mazzoni.
Molti, moltissimi si schierano in difesa dei due dissidenti, chiedono
un approfondimento, dibattono — in modo acceso — sui documenti
pubblicati dai due deputati esposti alla graticola del voto. «A
occhio e croce (Pinna, ndr ) si è tenuta più o meno il doppio di
quanto stabilito», assicura Franco Red. Una fetta dell’elettorato
Cinque Stelle è compatta con gli ortodossi. Per Floriana «gli
infedeli non devono rimanere». «Due avidi in meno nel movimento per
tanti cittadini un po’ più forti», commenta Giorgio Montagna. Ma
quello che prevale è la rabbia e lo sconforto.
«Autogol»,
«delusione» e molte parole dalle tinte oltremodo accese: tracima di
tutto dalla Rete. Chi contesta, sbatte la porta. Come Sandro
Devescovi: «Complimenti per la solita infamia targata Grillo —
dice —. Adesso basta, io mi riprendo volentieri il mio voto. Ora
potete andare tranquillamente a svanire nei meandri della già
tormentata storia d’Italia». Il tono è quello di un commento,
lapidario, «Beppe e Gianroberto nun ve regghe cchiù». Emerge anche
la preoccupazione di chi vede svanire un modello politico in cui
crede. Qualcuno avverte: «Stiamo facendo il gioco di Renzi e
Berlusconi». E ancora: «Complimenti a tutti, ci stiamo
autodistruggendo». Il film della giornata scorre sui byte. Si nutre
della Rete, che fagocita velocemente le frasi. Il contatore dei
commenti sale a ritmo vorticoso, quasi duemila in pochissime ore,
battendo record anche dei tempi d’oro, quando il Movimento
veleggiava verso il boom delle Politiche o quando Grillo sfornava il
primo V-Day, alba dei (futuri) meet-up.
Quando arriva l’esito
della votazione si ha l’idea della voragine che sta squarciando il
mondo Cinque Stelle. A votare sui 500 mila registrati sul blog e
sugli oltre 100 mila accreditati sono solo 27.818, che sanciscono un
(quasi) plebiscito per le espulsioni (pari al 69,8%). Ma il dato non
sfugge alla Rete: solo lo scorso febbraio, per decretare l’addio
forzato di Fabrizio Bocchino, Francesco Campanella, Lorenzo Battista
e Luis Alberto Orellana, si contarono 43.368 elettori.
I
ventisettemila che ieri hanno fatto sentire la loro voce sono il 62%
rispetto a febbraio, un 38% è diventato invisibile. Numeri, solo
numeri ma che danno l’idea di uno scollamento, che comunque
travalica le mura del blog. E invade anche i social network. Molti
pungono («A me le dinamiche di epurazione all’interno del #m5s
generano grosse risate e zero riflessioni», afferma Domenico
Marcella).
L’ombra di una frattura, a qualcuno, appare anche
il preludio di un nuovo progetto: «Chi parla di scissione sappia che
io, ex elettore #M5S, sono pronto a rivotare qualsiasi cosa nasca dal
M5S senza Casaleggio. E come me tanti», commenta Piero Giovatti. I
pentastellati critici usano contro Grillo e il blog le stesse armi
che lo hanno aiutato a crescere, a esplodere. Su Twitter impazzano
hashtag coniati apposta:
#nerimarràsolo1,#grandefratello,#BeppeQuestaVoltaNonCiSto...
L’amarezza della base qui si mescola all’ironia. «Scissione nel
Pd scissione nel centrodestra ed ora scissione anche nel #m5s è
questa l’Italia che #riparte», scrive Angelo Sica. Qualcuno, anche
tra chi sostiene i pentastellati, prova a riderci sopra. A scacciare
lo spettro di una divisione con una battuta, più o meno salace. I
sorrisi non cancellano la delusione, ma resta la speranza che domani
sia davvero un altro giorno. Per cambiare orizzonti .
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