Corriere della Sera 12/11/14
Lorenzo Salvia
Un «laboratorio» nella minoranza pd
Chiti e Mucchetti lanciano Articolo 1.
È il primo passo verso una scissione
interna al Pd? «Per carità, la prima condizione è proprio che non
sia una cosa del genere». Allora state per fare una corrente, anzi è
il ritorno del correntone? «Nemmeno per sogno. Di correnti ce ne
sono pure troppe, semmai mancano i partiti». Vannino Chiti —
senatore del Pd, tra i leader della minoranza che ha contrastato a
Palazzo Madama la riforma costituzionale — annuncia «l’imminente
nascita» di Articolo 1. Niente scissione, niente corrente. Ma allora
che cos’è? «Un laboratorio culturale e politico per riflettere
sui due principi contenuti nel primo articolo della nostra Carta: il
lavoro, che va riformato ma senza mettere i diritti contro
l’occupazione quasi fosse un ricatto; e la sovranità, con una
democrazia che deve essere resa più moderna, ma che appartiene pur
sempre al popolo». Quella di ieri doveva essere la giornata
decisiva, con la registrazione del nome. Ma il parto è rimandato di
qualche giorno per chiarire non solo i dettagli ma anche il vero
obiettivo di Articolo 1. Chiti dice di aver ricevuto una ventina di
«manifestazioni di interesse», per il momento solo dal Senato dove
come noto la maggioranza ha un margine risicato. «Ci sono i Pd Paolo
Corsini, Massimo Mucchetti e Walter Tocci — racconta — il
grillino dissidente Tommaso Campanella, l’ex ministro Mario Mauro,
Loredana De Petris di Sel. Come vede non ci sono confini partitici,
io mi auguro che arrivi pure qualcuno da Forza Italia».
L’associazione dovrebbe essere aperta non solo ai senatori ma anche
ai deputati e, più in generale, a chi non è in politica. L’idea
era nata proprio nei giorni in cui al Senato si discuteva la riforma
costituzionale. «Ma non volevamo dare l’idea di essere legati ad
un tema contingente, per quanto importante».
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