domenica 25 febbraio 2018

GIURAMENTO E VANGELO

Pieluigi Castagnetti
25 febbraio 2018
Penso che Salvini sia credente: l'ho incrociato a Messa lontano dalle telecamere e dall'Italia. Non ho titoli per giudicare la sua coerenza, terreno scivoloso per tutti e, in ogni caso, chi sono io per giudicare. Però.
Però, quando uno è uomo pubblico e i suoi gesti prevalenti sono pubblici, questi gesti sono giudicabili. E, senza iattanza, dico che i gesti e le parole della Lega perlopiù non sono cristiani.
È vero che anche Trump ha giurato sulla Bibbia, ma questo semmai conferma l'esigenza di finire una tale tradizione per sottrarsi ai rischi di blasfemia. Cosa significa giurare sulla Bibbia per un politico? Che le sue azioni saranno sempre coerenti con le parole del Testo? Suvvia, siano le chiese cristiane fedeli al Libro a chiedere di cessare un rito divenuto come minimo semplicemente pagano.
E, volendo essere buono, mi rivolgo ai tanti "salvini" che popolano la politica e che semmai sono tentati di imitare l'originale: soprattutto se siete credenti, resistete alla tentazione.

lunedì 12 febbraio 2018

non dimenticare

“Noi dobbiamo essere, in questa società inquieta e incerta, una forza di speranza e perciò una forza positiva capace di costruire nel presente per l’avvenire”. Vittorio Bachelet

sabato 10 febbraio 2018

io voto persone serie

Alfredo Bazoli

FASCISMO 2.0


Pierluigi Castagnetti
10 febbraio 2018
C'è davvero il rischio di ritorno del fascismo? Non si esagera un po'?
E poi il fascismo, i treni in orario, il quartiere Eur, l'invenzione dell'IRI, la riforma Gentile ...non era proprio tutto da buttare.
Si, è vero che quello lì di Macerata che ha sparato ai neri aveva a casa libri e chincaglierie fasciste,
è vero che quelli di Como che hanno fatto irruzione in un centro Caritas facevano il saluto romano,
è vero che i tifosi della Lazio con le magliette Anna Frank,
è vero che quel calciatore di una squadra che giocava a Marzabotto ha mostrato la maglietta del duce e fatto il saluto romano,
è vero che al cimitero monumentale di Milano settimanalmente ci sono profanazioni alle lapidi che ricordano ebrei e partigiani,
è vero che quelli di casa Pound pretendevano di celebrare l'anniversario della marcia su Roma il 28 ottobre scorso,
è vero che persino sulla settimana enigmistica ormai abbondano in-consapevoli (?) riconoscimenti al regime fascista, ....,
ma chissenefrega!
Non penso neppure io che il fascismo possa tornare nelle forme e con le modalità del passato. Il fascismo 2.0 è un'altra cosa. Può persino presentarsi con maniere gentili, persino nei salotti, nei discorsi delle signore o dei signori acculturati, nei giochi degli adolescenti con una birra in mano, sugli spalti degli stadi, o in spiaggia, o dove volete voi. Può diventare confidenza, consuetudine, abitudine, normalità.
Perché il fascismo 2.0 è un modo di pensare, di rifiutare la responsabilità di fronte al paese, la diversità delle persone, ogni forma di solidarietà verso chi soffre l'ingiustizia. Così in modo silenzioso e subdolo comincia a circolare nelle vene della società. L'indifferenza si trasforma ben presto in violenza e sopraffazione. In odio. In Male.
Anche l'altra volta non sembrava all'inizio poi tanto male, invece si rivelò il Male.
Questo pericolo indusse uomini tutto sommato moderati come Aldo Moro, che non aveva neppure fatto la Resistenza, ad opporsi ad alcuni colleghi dell'assemblea costituente che volevano definire a-fascista il carattere della nostra Carta: "no, va detto il carattere profondamente e ontologicamente antifascista", se non vogliamo che ciò che è stato possa tornare.

domenica 4 febbraio 2018

l'invasione di Salvini

L'invasione a Macerata, che secondo @matteosalvinimi "porta allo scontro sociale". Gli stranieri residenti in 5 anni sono cresciuti da 3.874 a 3.879: 5 persone. In percentuale al totale, sono stabili al 9 per cento. Dati @istat_it (quindi no irregolari)

giovedì 1 febbraio 2018

Il Movimento si è dissolto

Delle idee delle origini non è rimasto nulla, tutto cancellato. Grillo, unico grillino in circolazione. 

Giuseppe Turani |

 Ormai le gaffe di Di Maio, il candidato premier dei 5 stelle, hanno assunto la frequenza di circa due ogni 60 minuti. E questo va bene. In una campagna elettorale sgangherata come quella che stiamo vivendo qualche sorriso ci vuole.
Di risata in risata, però, corre l’obbligo di notare come di fronte a una competizione così decisiva il Movimento si sia in pratica dissolto. Di quello che era, o che avrebbe voluto essere, non rimane più niente, sparito tutto.
Quel che resta è un’accozzaglia di gente improvvisata e dotata di zero competenze che tenta di andare a arraffare uno stipendio pubblico. Anzi, il miglior stipendio pubblico disponibile sul mercato: quello da deputato. E anche l’unico per il quale non occorre presentare un curriculum o le referenze del precedente datore di lavoro.
Ci si meravigliava per i 5 mila concorrenti a un posto di bidello a Volpedo, ma sono stati più di 10 mila i signori che si sono messi in lista per fare i deputati 5 stelle.
Nel frattempo, come si diceva, il Movimento si è dissolto come un gelato al sole.
1- Gli altri partiti erano tutti bande di malaffare. Ma adesso si dice che dopo le elezioni si farà un appello a tutti per fare un governo: da Forza Italia al Pd. Governo, naturalmente, da far presiedere a Di Maio. Grillo, che ancora si attarda a dire che non si devono fare alleanze con simile gentaglia (gli altri partiti), giustamente tace e si defila.
2- L’onestà, qualità distintiva, è scomparsa: in lista amici, parenti, spose, sorelle e fratelli dei boss grillini.
3- In visita a Londra il solito Di Maio dice che va bene anche l’euro. E, forse, anche la legge Fornero. Magari persino il job Acts dell’odiato Renzi.
4- Rimane, del vecchio Movimento, una certa qual improvvisazione. Si annuncia con squillo di trombe e trombette il ”furto” di un’economista dello staff addirittura della signora Merkel. Ma poi si scopre che di questo non si tratta. Mai vista la signora Merkel. La ragazza lavorava per una società di Pr che, qualche volta, ha fatto lavori per il partito della signora cancelliera. Come se avesse arrostito le salsicce al festival dell’Unità. In realtà, gli unici economisti dello staff di Di Maio sono i soliti tre, tutti decisamente no-euro.
5- Anche il reddito di cittadinanza, pezzo forte dell’ideologia grillina, non se la sta passando troppo bene. Si lascia intendere che, dovendo fare un governo di larghissime intese (da Forza Italia al Pd) se ne può discutere, ovviamente.

In sostanza, l’unica, vera proposta originale del Movimento sarebbe Di Maio presidente del Consiglio. Tutto il resto può essere mercanteggiato in appositi conciliaboli. Non in streaming, è sicuro. Già vendute le macchine che alle origini avevano garantito la trasparenza. E che erano servite per umiliare Bersani per i prossimi due secoli.
Forse, questa specie di minestrone che è diventato il Movimento prenderà anche un sacco di voti, forse sarà il terzo schieramento del paese, ma è sicuro, già oggi, che di autentico non ha più niente.
Come è sicuro che all’appello di Di Maio per un governo di tutti non risponderà quasi nessuno. Non Forza Italia, non il Pd. Come compagni di viaggio, i 5 stelle dovranno accontentarsi di Salvini (se Berlusconi non lo fa ministro dell’Interno), dello sbandato Bersani, e di pochi altri vagabondi del parlamento. E quindi non avrà mai una maggioranza.
Dai banchi dell’opposizione dovrà chinare la testa davanti alle reprimende di Grillo, ormai rimasto l’unico, vero grillino in circolazione. Uno vale uno, uno è rimasto uno.

a futura memoria...


Alla c.a. Segretario nazionale pd Matteo Renzi
Alla c.a. Segretario provinciale pd
Michele Orlando
Alla c.a. Segretario regionale pd
Alessandro Alfieri
Alla c.a. Candidato Presidente Regione Lombardia
Giorgio Gori
APPELLO: CHIEDIAMO UNO SPAZIO DEMOCRATICO per LA LISTA REGIONALE
Abbiamo conosciuto nella notte le imposizione, prive di razionalità democratica, nei confronti della lista regionale della provincia di Brescia presentata dalla segreteria bresciana per il consiglio regionale: l’estromissione di uno candidati, Andrea Ratti sindaco di Orzinuovi.
La nostra coscienza non ci consente di accettare neppure per un istante che interessi trasversali all'interno del pacchetto di nomi proposti mettano in discussione la sua candidatura, così come tutte le altre già avvallate dalla
segreteria bresciana di sabato 27 gennaio.
Candidature autorevoli, volte a portare consenso al nostro candidato Giorgio Gori in una logica di
"più candidati
forti e territorialmente distribuiti, più voti, più possibilità di vittoria".
È assurdo che nel partito "democratico" un'espressione territoriale di comunità civica, di valori morali, di impegno amministrativo (come quello del Presidente Gori stesso), non possa partecipare liberamente alla libera competizione democratica in cui soltanto gli elettori sono i proprietari del consenso costituzionalmente garantito.
In regione si corre per vincere. Con i migliori candidati possibili ed indicati dai territori.
Chiediamo quindi di tener conto delle indicazioni della segreteria provinciale e del territorio bresciano al più presto con l’inserimento di Andrea Ratti nella lista delle elezioni regionali.
Brescia, 31 gennaio 2018
  1. Patrizia Avanzini Sindaco di Padenghe sul Garda membro segreteria provinciale PD
  2. Mario Bezzi già sindaco Ponte di Legno membro segreteria provinciale PD
  3. Michele Scalvenzi Assessore Comune di Orzinuovi membro segreteria provinciale PD
  4. Riccardo Frati Presidente Direzione PD provinciale
  5. Giacomo Uccelli Sindaco di Barbariga
  6. Giacomo Marniga Sindaco di Borgosatollo
  7. Giuseppe Lama Sindaco di Borgo San Giacomo
  8. Alessandro Farisoglio Sindaco di Breno
  9. Giambattista Groli Sindaco di Castenedolo
  10. Silvio Citroni Sindaco di Cevo
  11. Gian Bettino Polonioli Sindaco di Cimbergo
  12. Giovanni Benzoni Sindaco di Corzano
13. Gianandrea Telò Sindaco di Lograto
14. Giancarlo Plodari Sindaco di Longhena
15. Samuele Alghisi Sindaco di Manerbio
16. Giancarlo Massa Sindaco di Offlaga
17. Gianbattista Sarnico Sindaco di Ospitaletto
18. Cristian Farise Sindaco di Ossimo
19. Aurelia Sandrini Sindaco di Ponte di Legno
20. Serafino Bertuletti Sindaco di Pompiano
21. Davide Giacomini Sindaco di Rezzato
22. Emiliano Valtulini Sindaco di Roccafranca
23. Arcangelo Riccardi Sindaco di Villachiara
24. Mauro Testini Sindaco di Vione
25. Oliviero Valzelli Presidente comunità montana Val Camonica
26. Luigi Lotta già Sindaco di Coccaglio
27. Giuseppe Magri Assessore Lograto già Sindaco di Lograto
28. Tonino Zana giornalista già Sindaco di Orzinuovi
29. Daniela Gerardini già Sindaco di Passirano
30. Elvio Bertoletti segretario di zona Bassa Bresciana PD
già Sindaco di Villachiara 31. Fappani Mario già Assessore Regione Lombardia
32. Maurizio Libretti vice Sindaco di Chiari
33. Lorenzo Bulla Vice Sindaco di Borgo San Giacomo
34. Alberto Ventura vice Sindaco di Mazzano
35. Gianluigi Sturla Vice Sindaco di Orzivecchi
36. Alessandro Battaglia Vice Sindaco di Orzinuovi
37. Laura Venturi Consigliere comunale Brescia
38. Nello Caldarese Assessore Comune di Orzinuovi
39. Fiorenza Gardoni Assessore Comune di Orzinuovi
40. Maria Teresa Salera Assessore Comune di Orzinuovi
41. Giulio Riva Assessore Comune di Rudiano
42. Raffaella Cassano Consigliere Comune di Torbole Casaglia
43. Mario Belotti consigliere Comunale Chiari
44. Francesca Mazzoleni Consigliere Comunale di Ospitaletto

45. Angiolino Loda Presidente Fondazioni Riunite Orzinuovi Orzivecchi Barbariga
46. Severino Gritti Consigliere Comunale di Orzinuovi
Presidente Comunità della Pianura Bresciana 47. Federica Paderno Assessore Lograto - membro cda Comunità della Pianura Bresciana
48. Ivan Pelati Assessore Lograto
49. Valeria Belli Assessore Lograto
50. Rocco De Santis Presidente Fondazione Garibaldi Orzinuovi
51. Filippo Filippini
membro direzione provinciale PD Brescia
52. Francesco Esposto coordinatore PD zona Brescia Ovest
53. Ignazio Parini Portavoce PD Borgo San Giacomo
54. GianPaolo Testini Portavoce PD Alta Valle Camonica
55. Giuliano Ganassi Portavoce PD Angolo Terme
56. Gian Piero Lascioli Portavoce PD Capo di Ponte
57. Emanuele Ziliani Portavoce PD Castegnato
58. Andrea Mombelli portavoce PD Castel Mella
59. Marco Grassini Portavoce PD Cellatica
60. Andrea Sciotti Portavoce PD Cazzago San Martino
61. Arturo Zambelli Portavoce PD Collebeato
62. Cesare Salvetti portavoce PD Chiari
63. Franco Mondini portavoce PD Gianico
64. Pierlorenzo Bulgarini portavoce PD Lograto
65. Marina Svanera Portavoce PD Ome
66. Luca Radici portavoce Pd Ospitaletto
67. Nino Garatti portavoce PD Piancamuno
68. Michele Marini portavoce PD Pompiano
69. Roberto Saleri Portavoce PD Roncadelle
70. Alberto Trainini Portavoce PD Travagliato
71.
Francesco Mercandelli portavoce PD di Palazzolo sull’Oglio
72. Michela Faustini direzione provinciale PD assemblea nazionale Pd
73. Gianluca Delbarba Pd Cazzago San Martino
74. Davide Danesi PD Brescia
75. Edoardo Corongiu PD Castegnato
76. Claudio Moneghini PD Castegnato

77. Paola Filippini PD Castelmella
78. Eugenio Lorini PD Coccaglio
79. Giancarlo Maccarana PD Gussago
80. Grazia Pasolini PD Gussago
81. Ugo Rizzini PD Monticelli Brusati
82. Enzo Paiardi PD Lograto
83. Rinaldo Ventura PD Mazzano
84. Grazia Rimeda PD Monticelli Brusati
85. Giovanni Ferrari PD Orzivecchi
86. Marino Botturi PD Orzivecchi
87. Rosaria Margherita Stefanini Pd Prevalle 88. Mario Armanini PD Pompiano
89. Dario Menni PD Travagliato
90. Giuseppe Zoppi PD Rovato
91. Rinaldo Chiodi PD Villachiara
92. Giuseppe Riccardi PD Villachiara
93. Marco Chiodi PD Villachiara
94. Dario Raschitelli PD Roncadelle
95. Chiara Micheli PD Orzinuovi
96. Rossella Olivari PD Gussago
97. Andreina Massi
Presidente AiCD
98. Riccardo Imberti
99. Ignazio Aglieri
100. Armando Lotta
101. Valerio Signorini
102. Roberto Taglietti
103. Gianni Fasani
104. Giovanni Landi
105. Eugenia Salvi
106. Carmelo Di Biasi
107. Francesco Gaia
108. Giovanni Ferrari

109. Aldo Menini
110. Daniela Del Ciello
111. Paletti Lorenzo
112. Franco Gheza
113. Gabriella Bernardelli 114. Attilio Bulla
115. Ario Tirelli
116. Fabio Sguerzo
117. Aliberto Taglietti
118. Armando Riccarboni
119. Giuseppe Zoppi
120. Angelo Paloschi
121. Stefano Dioni
122. Claudio Bersini
123. Daniele Pezzucchi
124. Franco Grassi
125. Margherita Bersini
126. Claudio Donghi
127. Cesare Massetti
128. Stelio Bocchi
129. Daniela Edalini
130. Pagani Lelia
131. Irene Plebani
132. Roberto Bellini
133. Virginia Miriam Tengattini 134. Anna Morandi
135. Gianantonio Morandi 136. Luigi Colleoni
137. Luigi Elisetti
138. Giuseppe Naccarato 139. Abramo Ghidini
140. Marino Butturini