15 novembre 2014
La Repubblica
I tagli pari a 11,8 miliardi hanno
superato gli aumenti di imposta (8,7 miliardi): il saldo è positivo
grazie soprattutto al bonus Renzi da 6,6 miliardi. Benefici
soprattutto per i redditi più bassi.
La pressione fiscale rimane molto
elevata (43,3%) ma nel 2014 i contribuenti italiani hanno beneficiato
del saldo fiscale positivo: +3,1 miliardi di euro. Lo sostiene
l'Ufficio studi della Cgia che ha messo a confronto aumenti e
diminuzioni fiscali. I tagli (pari a 11,8 miliardi di euro) sono
stati nettamente superiori agli aumenti di imposta (8,7 miliardi).
Dall'analisi delle voci che compongono la lista delle principali
riduzioni di imposta avvenute nel 2014, la Cgia segnala il bonus di
80 euro (misura pari a 6,6 miliardi), il "bonus Letta"
(sgravio da 1,5 miliardi), l'eliminazione della maggiorazione Tares
(1 miliardo), la riduzione dell'aliquota della cedolare secca (1
miliardo) e la deduzione del 30% dal reddito di impresa dell'Imu
applicata sugli immobili strumentali (714 milioni).
Per
contro, invece, tra i principali aumenti fiscali avvenuti quest'anno
si registra l'introduzione della Tasi (3,8 miliardi di gettito),
l'aumento della tassazione delle rendite finanziarie (720 milioni),
l'incremento dell'imposta di bollo sul dossier titoli (627 milioni) e
la riduzione della deduzione forfetaria dei redditi derivanti dai
contratti di locazione (627 milioni).
In attesa che venga
approvata entro la fine dell'anno la legge di Stabilità - nota
l'associazione degli artigiani - pare di capire che il saldo fiscale
del 2015 potrebbe essere ancor più favorevole rispetto al risultato
conseguito quest'anno. "Era da molto tempo che ciò non accadeva
- osserva il segretario Giuseppe Bortolussi - a far pendere l'ago
della bilancia a favore dei contribuenti italiani è stato il bonus
fiscale introdotto nella primavera scorsa dal Governo Renzi. In linea
di massima possiamo affermare che i maggiori benefici economici sono
andati ai redditi medio bassi".
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