Roma, 22 ago. (TMNews)
Dialogare
con i terroristi è “impossibile” ma “se l’onorevole
Alessandro Di Battista ha la possibilità di entrare in contatto con
i terroristi e vuole andare nelle zone sotto il loro controllo per
intavolare con loro una discussione, sappia che il suo visto di
ingresso in Iraq è pronto: può andare ad Erbil, raggiungere in
qualche modo Mosul e convincere i terroristi a fermare il genocidio
di cristiani e musulmani come sta avvenendo in questi giorni”. A
parlare è l’ambasciatore iracheno Saywan Barzani il quale si è
detto tuttavia convinto che “è impossibile per chiunque intavolare
discussioni con questa gente”.
Contattato da TMNews, l’ambasciatore
Barzani ha commentato le parole del deputato di M5S, che sabato
scorso, analizzando la crisi irachena aveva scritto su facebook:
“Dovremmo smetterla di considerare il terrorista un soggetto
disumano con il quale nemmeno intavolare una discussione. Questo è
un punto complesso ma decisivo. Nell’era dei droni e del totale
squilibrio degli armamenti il terrorismo, purtroppo, è la sola arma
violenta rimasta a chi si ribella. È triste ma è una realtà”.
Riferendosi a queste dichiarazioni di
Di Battista, il diplomatico iracheno ha detto: “Diamo il benvenuto
a qualsiasi iniziativa lodevole, quindi anche a quella dell’onorevole
Di Battista, atta a porre fine al massacro della minoranza cristiana
e yezidi nel Nord del Paese dove i terroristi seminano il terrore
uccidendo bambini e rapendo donne su base unicamente identitarie”.
Di Battista, oggi, dopo la
decapitazione del repoter americano James Foley per mano dei
jihadisti, è tornato sulla questione, con uno strascico di
polemiche. “A James Foley – ha scritto sul suo profilo facebook
il deputato M5s – hanno messo addosso una divisa simile a quella
indossata dai prigionieri a Guantanamo. Io penso che la violenza
indecente, barbara, inaccettabile che ha subito quel ragazzo sia, in
parte, figlia della violenza indecente, barbara, inaccettabile subita
dai detenuti nel carcere di Abu Ghraib”.
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