martedì 26 agosto 2014

Gaza, c’è la tregua tra Hamas e Israele

Lorenzo Biondi 
 

Cessate il fuoco dalle 18 italiane. Fonti palestinesi parlano di un accordo «di lungo periodo». Conferma ufficiale da Abu Mazen, anche fonti israeliane confermano
Ancora una volta, a una durissima notte di bombardamenti su Gaza fanno seguito voci insistenti sul raggiungimento di una tregua di lungo periodo tra Israele e Hamas. Il presidente palestinese Abu Mazen ha dato l’annuncio ufficiale alle 18 italiane, dopo che Hamas aveva lasciato filtrare la notizia. Fonti diplomatiche israeliane hanno confermato l’accordo al quotidiano Haaretz.
Nelle ultime ore l’attività diplomatica nei confronti di Gaza era tornata a intensificarsi. Alle Nazioni Unite gli Stati Unite starebbero lavorando a un testo di risoluzione del Consiglio di sicurezza sulla tregua di Gaza. Prima della bozza americana, al Palazzo di vetro erano circolati un testo giordano e uno europeo, elaborato da Germania, Francia e Regno Unito, entrambi respinti da Israele. La bozza americana – scrive l’agenzia Reuters – sarebbe stata sottoposta sia alla diplomazia israeliana sia a quella egiziana. Il piano europeo prevedeva, tra l’altro, una missione internazionale a Gaza: la missione dovrebbe monitorare il rispetto della tregua da entrambe le parti e l’effettiva riapertura dei confini della Striscia, oggi sottoposti a embargo da parte di Israele ed Egitto.
Nelle scorse settimane Netanyahu era stato chiarissimo: «Non lasceremo che Hamas nasconda una sconfitta militare dietro una sconfitta politica», aveva detto il premier di Israele. Poi, dopo l’ennesima rottura di una tregua, l’aviazione israeliana aveva preso di mira i vertici militari di Hamas, uccidendo almeno quattro comandanti tra i più alti in grado del movimento. Un successo di non poco conto per Tel Aviv. Altro dato: ieri la Banca centrale israeliana ha abbassato i tassi di interesse per la seconda volta consecutiva dall’inizio della crisi, scendendo dallo 0,5 per cento allo 0,25. La causa è l’ulteriore frenata dell’economica israeliana, provocata dal crollo del turismo e delle esportazioni.  Successo militare e fatica economica possono aver favorito il raggiungimento di una tregua?

Nessun commento:

Posta un commento