Cessate il fuoco dalle 18 italiane. Fonti palestinesi parlano di un
accordo «di lungo periodo». Conferma ufficiale da Abu Mazen, anche
fonti israeliane confermano
Ancora una volta, a una durissima notte di bombardamenti su Gaza
fanno seguito voci insistenti sul raggiungimento di una tregua di lungo
periodo tra Israele e Hamas. Il presidente palestinese Abu Mazen ha
dato l’annuncio ufficiale alle 18 italiane, dopo che Hamas aveva
lasciato filtrare la notizia. Fonti diplomatiche israeliane hanno
confermato l’accordo al quotidiano Haaretz.
Nelle ultime ore l’attività diplomatica nei confronti di Gaza era
tornata a intensificarsi. Alle Nazioni Unite gli Stati Unite starebbero
lavorando a un testo di risoluzione del Consiglio di sicurezza sulla
tregua di Gaza. Prima della bozza americana, al Palazzo di vetro erano
circolati un testo giordano e uno europeo, elaborato da Germania,
Francia e Regno Unito, entrambi respinti da Israele. La bozza americana –
scrive l’agenzia Reuters – sarebbe stata sottoposta sia alla
diplomazia israeliana sia a quella egiziana. Il piano europeo prevedeva,
tra l’altro, una missione internazionale a Gaza: la missione dovrebbe
monitorare il rispetto della tregua da entrambe le parti e l’effettiva
riapertura dei confini della Striscia, oggi sottoposti a embargo da
parte di Israele ed Egitto.
Nelle scorse settimane Netanyahu era stato chiarissimo: «Non
lasceremo che Hamas nasconda una sconfitta militare dietro una sconfitta
politica», aveva detto il premier di Israele. Poi, dopo l’ennesima
rottura di una tregua, l’aviazione israeliana aveva preso di mira i
vertici militari di Hamas, uccidendo almeno quattro comandanti tra i più
alti in grado del movimento. Un successo di non poco conto per Tel
Aviv. Altro dato: ieri la Banca centrale israeliana ha abbassato i tassi
di interesse per la seconda volta consecutiva dall’inizio della crisi,
scendendo dallo 0,5 per cento allo 0,25. La causa è l’ulteriore frenata
dell’economica israeliana, provocata dal crollo del turismo e delle
esportazioni. Successo militare e fatica economica possono aver
favorito il raggiungimento di una tregua?
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