mercoledì 6 agosto 2014

Patto del Nazareno, il giallo dell’estate

Mario Lavia 
Europa   

Né Yara né Pantani, è l'incontro Renzi-Berlusconi a stuzzicare i giornalisti-scrittori. Ma il problema del premier è il premier, non l'ex Cavaliere
Yara? Pantani? Macché. Il giallo dell’estate di quest’anno si intitola “Il Patto del Nazareno” (sottotitolo: “Cosa c’è scritto veramente”), ultimo tomo della prestigiosa collana inaugurata nel 1998 “L’Inciucio” (sottotitolo: “La Crostata”).
I migliori scrittori-giornalisti fanno a gara un po’ su tutti i giornali per allietare un’estate meteorologicamente incerta ed esistenzialmente piuttosto angosciata alla caccia di ricostruzioni e pizzini sull’ombroso incontro fra Renzi e Berlusconi, pietra angolare, secondo quegli autori, di una fase politica dominata dall’opacità – anzi: l’indicibilità – di un accordo di potere alle spalle degli italiani.
Addirittura il Patto conterrebbe una vergognosa clausola relativa alla convergenza fra i due partiti maggiori sul nome del prossimo presidente della repubblica, quando sarà: una circostanza scandalosa che riporta all’epoca dell’intesa Natta-De Mita su Cossiga o Veltroni-Berlusconi su Ciampi o ancora Bersani-Berlusconi sul secondo mandato di Napolitano. Episodi tenebrosi, no?
Può essere che dai e dai magari qualcosa resterà.
Ma al dunque la questione sembra più semplice, addirittura elementare, come d’altra parte diversi giornalisti-non scrittori (diciamo giornalisti-giornalisti) hanno già messo in luce.
E cioè che il mitico Patto del Nazareno altro non è che una garanzia sulla tenuta del quadro politico, condizione per Renzi di proseguire qui e ora la sua azione di governo e per l’ex Cavaliere di restare a presidiare da numero uno la metà campo opposta. Non proprio due cosette.
Purché il tutto non avvenga a scapito della bontà delle soluzioni (qualche dubbio ci viene a proposito delle preferenze), è puro e semplice gioco politico. Stiamo ai fatti: l’intesa su riforme istituzionali e legge elettorale non è stata stipulata davanti a una crostata ma viene portata in parlamento. Provvedimenti ad personam? Nisba. Ingresso di FI nel governo? Una chiacchiera.
Il problema di Renzi non è Berlusconi. Il problema di Renzi è Renzi. Cioè il rischio di essere travolto dall’impazienza degli italiani che proprio lui – alfiere della velocità – ha solleticato. Questo è il punto, altro che i gialli.

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