Corriere della Sera 21/08/14
Al. T.
«La Lista Tsipras è morta. Uccisa dai
radical chic alla Barbara Spinelli, che preferiscono le loro ridotte
parigine alla politica». Paola Bacchiddu affonda il colpo. E si
capisce, visto che era stata allontanata dall’ufficio stampa della
Lista proprio dopo che Spinelli (nella foto) aveva criticato, in
un’intervista all’Unità , una foto ironica in bikini («per far
vincere la Tsipras uso qualsiasi mezzo») che la responsabile della
comunicazione aveva postato nella sua pagina personale Facebook . A
dare il via alla nuova polemica, i dati sulla presenza di Spinelli al
Parlamento europeo: su 42 votazioni ha partecipato solo a 3. I dati
sono dell’Osservatorio, Vote Watch Europe, e riguardano l’assemblea
plenaria del 16 e 17 luglio. I voti erano concentrati in quella
sessione e in quell’occasione Spinelli era assente. Mancavano anche
Eleonora Forenza e Curzio Maltese. Dov’erano? Lo racconta Maurizio
Sansone, ufficio stampa di Azione civile (Antonio Ingroia): «Il 17
luglio Spinelli non era nel suo esilio dorato di Parigi, a
sghignazzare alle spalle degli italiani che l’avevano votata per
guadagnare uno stipendio sostanzioso senza fare nulla. Era a Roma, a
una conferenza stampa di Tsipras, convocata molto prima della prima
sessione di votazione del Parlamento di Bruxelles».
Spiegazione
che non soddisfa molti, Bacchiddu compresa: «Era proprio necessario
che andassero tutti?». Ma il problema, spiega, è un altro:
«Spinelli aveva promesso che, se eletta, non sarebbe andata a
Strasburgo, lasciando il posto a Marco Furfaro. Alla fine ci è
andata, perché si sentiva indispensabile. E ora, quando si vota, si
assenta? La verità è che ha una concezione proprietaria del partito
e non è in grado di fare politica. È incoerente e inutile: era
meglio se continuava a fare l’intellettuale».
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