L'Huffington Post
16/08/2014
"L'obiettivo politico (parlo
dell'obiettivo politico non delle assurde violenze commesse)
dell'ISIS, ovvero la messa in discussione di alcuni stati-nazione
imposti dall'occidente dopo la I guerra mondiale ha una sua logica".
Lo scrive il deputato M5s Alessandro Di Battista in un post
pubblicato sul blog di Beppe Grillo. "Il processo di nascita di
nuove realtà su base etnica è inarrestabile sia in Medio Oriente
che in Europa. Bisogna prenderne atto e, assieme a tutti gli attori
coinvolti, trovare nuove e coraggiose soluzioni".
Tanti i punti toccati dal deputato M5s
nel luo lunghissimo post. Sul terrorismo, Di Battista dice:
Dovremmo smetterla di considerare il
terrorista un soggetto disumano con il quale nemmeno intavolare una
discussione. Questo è un punto complesso ma decisivo. Nell'era dei
droni e del totale squilibrio degli armamenti il terrorismo,
purtroppo, è la sola arma violenta rimasta a chi si ribella. E'
triste ma è una realtà. Se a bombardare il mio villaggio è un
aereo telecomandato a distanza io ho una sola strada per difendermi a
parte le tecniche nonviolente che sono le migliori: caricarmi di
esplosivo e farmi saltare in aria in una metropolitana. Non sto ne
giustificando né approvando, lungi da me. Sto provando a capire. Per
la sua natura di soggetto che risponde ad un'azione violenta subita
il terrorista non lo sconfiggi mandando più droni, ma elevandolo ad
interlocutore.
Sull'11 settembre il deputato M5s
scrive
L'attentato alle Torri Gemelle fu una
panacea per il grande capitale nordamericano. Forse anche a New York
qualcuno “alle 3 e mezza di mattina rideva dentro il letto” come
capitò a quelle merde dopo il terremoto a L'Aquila. Quei 3.000 morti
americani vennero utilizzati come pretesto per attaccare
l'Afghanistan, un paese con delle leggi antitetiche rispetto al
nostro diritto ma che con il terrorismo internazionale non ha mai
avuto a che fare.
Sui miliziani Isis si spinge poi in un
paragone con l'ex segretario di Stato americano Colin Powell.
A questo punto mi domando quanto un
miliziano dell'ISIS capace di decapitare con una violenza inaudita un
prigioniero sia così diverso dal Segretario di Stato Colin Powell
colui che, mentendo e sapendo di mentire, mostrò una provetta di
antrace fornitagli da chissà chi per giustificare l'imminente
attacco all'Iraq.
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