MARIA ELENA VINCENZI
La Repubblica 24/10/14
«Un discorso di grandissima qualità
giuridica ed etica che, tra l’altro, critica a fondo il populismo
penale. Ovvero l’idea della sanzione come vendetta che utilizza la
pena per affrontare le contraddizioni della vita sociale».
Luigi
Manconi, presidente della Commissione diritti umani, è ammirato
dall’intervento del Papa.
Senatore, partiamo dal no
all’ergastolo.
«Il Pontefice ricorre a una formula
simile a quella che il pensiero giuridico più critico ha utilizzato
per contestare il giustizialismo. Il discorso non è solo contro la
pena di morte, ma anche contro l’ergastolo, la tortura e tutti i
trattamenti inumani e degradanti. Francesco utilizza la lingua delle
convenzioni internazionali e ricorda come il codice del Vaticano
abbia abolito anche l’ergastolo, definito “una pena di morte
nascosta”».
E le critiche contro il regime
carcerario?
«La straordinaria modernità del
ragionamento emerge proprio nell’analisi di tutti gli istituti che
noi siamo abituati, pigramente, a vedere solo nel carcere. Il Papa
indica gli istituti per minori, gli ospedali psichiatrici giudiziari
e quei “campi” che, nelle legislazioni europee e per la mia
esperienza, non possono essere altro che i Cie per migranti. Questo è
importante perché il moderno sistema del sorvegliare e punire passa
attraverso molti luoghi di imprigionamento».
Altre cose che l’hanno colpita?
«Due formidabili richiami: quello alla
dignità della persona, criterio da affermare prima e a prescindere
dalla condanna. E quello alla “cautela nella pena”, che, nel
linguaggio giuridico laico, corrisponde alla necessità di evitare
ogni pena che possa comportare sofferenza maggiore di quella che la
pena stessa intende riparare».
Che conseguenze avrà questo discorso?
«Nessun leader europeo ha mai detto
cose simili. Il messaggio alle Camere del presidente Napolitano
andava nella medesima direzione e rimase inascoltato. Mi auguro con
tutto il cuore che non accada lo stesso per questo messaggio di così
radicale forza morale ».
Nessun commento:
Posta un commento