Corriere della Sera 21/10/14
Luigi Ippolito
Non importa che a fondarla nel 1989 sia
stato Andrej Sacharov, il dissidente sovietico premio Nobel per la
pace. Memorial, l’organizzazione russa per i diritti umani dedita
al riesame del passato di repressioni, è finita ugualmente nel
mirino del Cremlino.
Due settimane fa il ministero della
Giustizia ha chiesto alla Corte suprema di «liquidare» Memorial.
Un’udienza è stata fissata per il 13 novembre, ma nel frattempo
l’inchiesta è stata accompagnata da una campagna di diffamazione
guidata dalla tv pubblica, secondo cui il gruppo non governativo
«appoggia gli estremisti» .
Va ricordato che già due anni fa
il governo russo aveva approvato una legge in base alla quale tutte
le organizzazioni non governative che ricevono fondi dall’estero
devono registrarsi come «agenti stranieri». Quattordici gruppi,
inclusa una branca di Memorial, erano stati messi su quella lista: e
alcuni di essi si preparano a chiudere perché la qualifica di
«agenti stranieri» rende praticamente impossibile il loro
lavoro.
Memorial occupa un posto speciale nella società russa.
L’organizzazione è dietro l’unico, vero sforzo compiuto per
confrontarsi col passato di persecuzioni durante l’Unione
Sovietica, attraverso un lavoro di ricerca, educazione,
commemorazione e sostegno alle vittime. Nel corso di 25 anni,
Memorial ha compilato un archivio con i nomi di più di due milioni e
mezzo di vittime del comunismo. E su sua iniziativa la Pietra di
Solovki, un pezzo di roccia preso da un gulag sul Mar Bianco, venne
collocata nel 1990 accanto alla Lubjanka, il quartier generale del
Kgb.
La campagna di intimidazione contro Memorial la dice lunga
sulla direzione sempre più repressiva e anti-occidentale verso cui
Vladimir Putin sta conducendo la politica interna ed estera della
Russia. Come ha ricordato ieri il Financial Times, l’attacco a
Memorial conferma le parole di George Orwell: «Chi controlla il
passato controlla il futuro e chi controlla il presente controlla il
passato». Non lasciamo che la voce di Memorial si spenga .
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