Riccardo Imberti
Quella che si è chiusa sabato scorso è stata una settimana politica importante. E' stato eletto, con un consenso molto ampio, Sergio Mattarella a nuovo Presidente della Repubblica.
Un risultato significativo dopo che nei giorni precedenti, gli organi di informazione esprimevano pessimismo e alcune forze politiche, non parevano aver gradito il metodo e la proposta di Matteo Renzi, e di tutto il Partito Democratico, nell'indicare la persona chiamata a sostituire Giorgio Napolitano.
E' stata sicuramente un'operazione di grande rilievo politico che ha dimostrato, se ancora ve ne fosse bisogno, la capacità e la qualità politica del segretario-presidente.
Renzi ha indicato il nome del presidente, ha ottenuto il consenso di tutto il partito democratico, ha sgonfiato il significato negativo dato da molti al Patto del Nazareno, dimostrando che Berlusconi non è indispensabile e il suo candidato a presidente della repubblica, ha ottenuto tanti voti, quasi sufficienti per eleggerlo al primo turno. Tutto questo è avvenuto lontano anni luce dalle analisi diffuse a man bassa dai politologi sui media.
Renzi ha indicato il nome del presidente, ha ottenuto il consenso di tutto il partito democratico, ha sgonfiato il significato negativo dato da molti al Patto del Nazareno, dimostrando che Berlusconi non è indispensabile e il suo candidato a presidente della repubblica, ha ottenuto tanti voti, quasi sufficienti per eleggerlo al primo turno. Tutto questo è avvenuto lontano anni luce dalle analisi diffuse a man bassa dai politologi sui media.
Sergio Mattarella
in poco meno di 35
minuti, ha tracciato le linee programmatiche del proprio
mandato.
Davanti ai parlamentari, dopo aver rivendicato con forza il suo ruolo di garante della Costituzione, ha parlato di mafia e di corruzione. “La corruzione ha raggiunto livello
inaccettabile divora risorse
che potrebbero essere destinate ai cittadini, impedisce la corretta
esplicazione delle regole del mercato, favorisce le consorterie e
penalizza gli onesti ed i capaci”. “E’ allarmante la diffusione delle mafie,
antiche e nuove un
cancro pervasivo che distrugge speranze, impone gioghi e
sopraffazioni, calpesta diritti. Garantire la Costituzione significa
assicurare la legalità con la lotta alla mafia, penso a Giovanni Falcone e a Paolo Borsellino“.
Ha elencato le difficili sfide che la politica è chiamata ad affrontare: "La lunga crisi, prolungatasi oltre ogni
limite, ha inferto ferite al tessuto sociale del nostro Paese e ha
messo a dura prova la tenuta del suo sistema produttivo. Ha aumentato
le ingiustizie. Ha generato nuove povertà. Ha prodotto emarginazione
e solitudine. Le angosce si annidano in tante famiglie per le
difficoltà che sottraggono il futuro alle ragazze e ai ragazzi. Il
lavoro che manca per tanti giovani, specialmente nel Mezzogiorno, la
perdita di occupazione, l'esclusione, le difficoltà che si
incontrano nel garantire diritti e servizi sociali fondamentali". “Garantire la Costituzione significa garantire il
diritto allo studio dei nostri ragazzi in una scuola moderna in
ambienti sicuri, è garantire il loro
diritto al futuro. Riconoscere e rendere effettivo il
diritto al lavoro. Significa promuovere la cultura diffusa e la
ricerca di eccellenza, anche utilizzando le nuove tecnologie e
superando il divario digitale. Significa amare i nostri tesori
ambientali e artistici. Significa ripudiare la guerra e promuovere la
pace”. “Le donne non devono avere paura di violenze e
discriminazioni” e occorre “rimuovere ogni barriera che limiti i
diritti delle persone con disabilità“.
Buon lavoro Presidente
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