Attilio Caso
Nichi spiega l'episodio misterioso
avvenuto in politica estera degli ultimi giorni: "Noi siamo
sempre acuti, precisi e capaci di pensiero alto. Noi siamo lontani da
ogni dirigismo ultraliberista, che presupponga tecnica abbinata a
velocità. Così, aiutando Alexis nella stesura della lettera per
l'Unione Europea, abbiamo dato il meglio di noi stessi: Corradino
proponeva avverbi di tempo, Lilli citazioni di Landini e Stefano
aforismi di D'Alema, Lucia avanzava titoli ad effetto contro renzismi
e berlusconismi, Miguel e Luciano gareggiavano nel sottoporre
suggerimenti tratti da Aristotele e Gramsci. Ad un certo punto, a
lettera finita, ci siamo resi conto di essere in orario: avremmo
spedito tutto il 23 febbraio come garantito.
Allora, presi da un impeto di rifiuto
delle logiche della dittatura trepercentista e del puntualismo
merkelista, ci siamo mossi io e Pippo. Lui ha iniziato a camminare
alle spalle di Alexis, elencando i passaggi in cui correggere e
inserire punti, virgole e "Affezionatissimi". Io, presa in
mano la situazione, ho inserito due citazioni di Marquez e,
soprattutto, al fine di mostrare la nostra considerazione riguardo i
sacrifici per rispettare le regole europee, fatti dai popoli
spagnolo, portoghese e irlandese, ho dichiarato come indispensabile
quella del compianto Maestro Fellini, magistralmente declamata da
Alberto Sordi e dedicata ai costanti e zelanti: "Lavoratori!
Prrrrrr!" Poi abbiamo inviato il messaggio, perché ormai era
l'alba di un nuovo giorno: l'obiettivo di protesta per raggiungere il
24 era ormai colto. E così, siamo usciti a rivedere le stelle e a
degustare una colazione a base di maritozzi e espressino"
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