domenica 1 febbraio 2015

Sergio Mattarella, 35 anni di politica all'insegna della riservatezza


La sua vita cambia il 6 gennaio 1980 con la morte del fratello Piersanti, presidente della Regione Sicilia. In Parlamento per 25 anni, è stato più volte ministro e vicepresidente del Consiglio. Sono passate alla storia le sue dimissioni nel 1990 contro la legge Mammì
di GIOVANNI CEDRONE
Schivo, pacato, sembra che non abbia mai partecipato a un talk show in tv. La riservatezza del nuovo Capo dello Stato Sergio Mattarella è proverbiale ma, leggendo la sua biografia, difficilmente si può pensare che potrà essere un presidente sbiadito. Perché nei momenti che contano ha sempre avuto il coraggio di prendere decisioni anche scomode. Il premier Renzi lo ha definito "un uomo della politica con la P maiuscola e difensore della Costituzione". "La forza d'animo - disse Mattarella in una rarissima intervista radiofonica del 1991 - la determinazione ad agire non è necessariamente espressa dai decibel, dal volume della voce o dal modo in cui ci si esprime, non è gridando che si esprime maggiore forza di volontà". Questa frase, forse, rappresenta proprio il manifesto del suo modo di fare politica.
Il nuovo inquilino del Quirinale Sergio Mattarella è uno dei pochi politici della Prima repubblica che ha avuto un ruolo di rilievo anche nella Seconda. E sono in molti a paragonare la sua figura a quella dell'ex Capo dello Stato Oscar Luigi Scalfaro non solo per la comune adesione alla Dc e al cattolicesimo politico. Profondamento legato alla sua Palermo (dove torna ogni week end) è il primo Capo dello Stato siciliano della storia repubblicana. Appassionato di calcio, è tifoso del Palermo, ma con un debole per l'Inter.
Nato a Palermo il 23 luglio 1941, vedovo (sua moglie è morta nel 2012), ha tre figli: Bernardo Giorgio (responsabile dell’Ufficio legislativo del ministero della Pubblica amministrazione guidato da Marianna Madia), Laura e Francesco. Un nipote, Bernardo, figlio del fratello maggiore Piersanti, è stato deputato all'Assemblea regionale siciliana. Mattarella era sposato con Marisa Chiazzese, sorella di Irma, cognata di Piersanti. Dalla morte della moglie, avvenuta nel 2012, vive nella foresteria della Corte costituzionale, a due passi dal Quirinale. Forse un segno premonitore. Per il trasloco dovrà fare solo pochi metri. In famiglia ha sempre respirato pane e politica: il padre Bernardo è stato membro dell'Assemblea costituente e più volte ministro per la Dc prima nei governi successivi alla Liberazione e poi a cavallo tra gli anni '50 e '60. Bernardo Mattarella, antifascista ma anche convinto anticomunista, è passato alla storia tra l'altro per un intenso scambio epistolare con il padre del cattolicesimo politico in Italia, don Luigi Sturzo, in esilio negli Stati Uniti durante il ventennio fascista. A casa Mattarella sono passati tutti i più grandi esponenti democristiani dell'epoca e anche un monsignore che avrebbe fatto strada, Giovanni Battista Montini, futuro Paolo VI. Inevitabile per lui l'approdo alla politica.
La morte del fratello Piersanti e l'ingresso in politica. La carriera di Mattarella in realtà sarebbe dovuta rimanere a debita distanza dalla politica. A Roma, dove si era trasferito con la famiglia, diventa nel 1961 responsabile per il Lazio della Gioventù Studentesca di Azione Cattolica, incarico ricoperto fino al 1964. Il suo impegno è proseguito all'Università, dove ha fatto parte della Federazione Universitaria Cattolica Italiana. Ma la sua vocazione era l'insegnamento: laureato in Giurisprudenza, è diventato professore di Diritto parlamentare all'Università di Palermo. Tutto cambia il 6 gennaio 1980: il fratello Piersanti, presidente della regione Sicilia, viene ucciso mentre va a messa con la famiglia. L'assassinio, ad opera della mafia, avviene proprio mentre Piersanti Mattarella, allievo di Aldo Moro, si appresta ad allargare la sua giunta al Partito Comunista. Piersanti è morto tra le braccia del fratello minore Sergio, accorso subito sul luogo dell'attentato. Ed è proprio quella tragedia a spingere Sergio Mattarella verso l'impegno in politica nelle file della Democrazia cristiana.

Nessun commento:

Posta un commento