domenica 9 agosto 2015

Una lettera per mediare. Con i listini regionali.


Corriere della Sera 09/08/15
corriere.it
L’abbandono del bicameralismo e «l’ancoraggio del nuovo Senato alle Istituzioni territoriali» sono innovazioni «da non disperdere», ma si può lavorare su «forme di partecipazione diretta dei cittadini alla composizione» di Palazzo Madama: a tentare una nuova mediazione sulle riforme sono, con una lettera al Corriere , il ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina e il sottosegretario per le Riforme Luciano Pizzetti. Che, per cogliere l’obiettivo, propongono di agire sull’articolo relativo alla «definizione del procedimento legislativo o quello sui sistemi elettorali regionali», dedicando anche «una riflessione ulteriore» al Titolo V per «rilanciare la stagione del regionalismo, dandole maggior impulso e rinnovata legittimazione».
Caro direttore, 
 il Pd è una comunità plurale, pilastro del sistema democratico italiano. Questa consapevolezza deve guidarci per evitare che il pluralismo si traduca in dirigismo o anarchia. Le regole della comunità non sono una camicia di forza ma la base della convivenza. 
 Se venissero meno, più nessuna classe dirigente sarà legittimata. La libertà di coscienza è un di più di responsabilità, non un liberi tutti. Questo presuppone che nel Pd si attrezzino, oltre la contingenza del buon governo, luoghi e strumenti di elaborazione politica e culturale che non sono sin qui esistiti. 
 Venendo al merito. 
 La legge elettorale è stata l’esito di un ascolto dentro e fuori il Pd che ha prodotto modifiche sostanziali rispetto alle impostazioni iniziali. È un fatto. 
 La riforma costituzionale viene da lontano, ha le sue fondamenta nell’Ulivo e in tante elaborazioni del centrosinistra ed anch’essa ha subito rilevanti cambiamenti rispetto al progetto iniziale del governo. Il monocameralismo è il punto di forza condiviso. Il testo approvato dal Senato è stato peggiorato in alcune parti importanti nel passaggio alla Camera. In particolare sulle funzioni proprie del nuovo Senato e sugli istituti di garanzia. Scelte generate dalla convergenza tra parti della minoranza pd e opposizioni parlamentari. La stessa minoranza pd al Senato propone di porvi rimedio. È un fatto importante e significativo da cogliere per migliorare la qualità della riforma. 
 L’altra innovazione strategica da non disperdere è l’ancoraggio del nuovo Senato alle Istituzioni territoriali, che sarebbe ancora più organica se riuscissimo ad affrontare il grande tema delle Regioni a partire da più efficienti e produttive aggregazioni territoriali. Interessi convergenti di piccolo cabotaggio hanno purtroppo sinora concorso a impedirlo ma noi pensiamo che occorra riaprire uno spazio di lavoro in questa direzione. 
 Forme di partecipazione diretta dei cittadini alla composizione del nuovo Senato, da stabilire per principio in Costituzione e regolate con legge ordinaria, non debbono prescindere da questa acquisizione. È importante che la figura del senatore coincida con quella del consigliere regionale, se saltasse questa connessione si tornerebbe al classico sistema bicamerale, con un Senato semplicemente ridotto nelle funzioni. Così come sarebbe necessario che i presidenti di Regione entrassero di diritto nel nuovo Senato. Per questo proponiamo di agire oltre l’articolo 2 (art. 57 Cost.). Vi sono altre parti del testo di riforma in cui questo obiettivo può essere meglio colto. Ad esempio l’articolo 10 relativo alla definizione del procedimento legislativo (art. 70 Cost.) o l’articolo 35 concernente i sistemi elettorali regionali (art. 122 Cost.). 
 La stagione del regionalismo non è morta, ed anzi occorre rilanciarla dandole maggior impulso e rinnovata legittimazione. Viceversa si ripresenterà sotto forma di più forti divisioni e lacerazioni del sistema nazionale. Perciò una riflessione ulteriore andrebbe condotta sul Titolo V per metterlo meglio a punto. 
 Rivolgiamo per queste ragioni un appello a tutto il Pd affinché su basi comuni e legittimanti si possa costruire un sistema repubblicano rinnovato. Forte nella rappresentanza democratica, adeguato nelle decisioni. 

Maurizio Martina Ministro delle Politiche agricole 
Luciano Pizzetti Sottosegretario per le Riforme

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