lunedì 24 agosto 2015

DDL scuola: non è questione di "genere" ma di libertà

Laura Venturi
24 agosto 2015
Nel DDL sulla Buona Scuola una parte fondamentale riguarda il piano triennale dell'offerta formativa che definisce l'identità culturale e progettuale delle scuole. 
In questo quadro e' passato un emendamento, in conformità al Piano d'azione straordinario contro la violenza sessuale e di genere previsto dal decreto legge n. 93/2013, che recita testualmente che il piano triennale dell'offerta formativa deve assicurare "l'attuazione dei princìpi di pari opportunità promuovendo nelle scuole di ogni ordine e grado l'educazione alla parità tra i sessi, la prevenzione della violenza di genere e di tutte le discriminazioni, al fine di informare e di sensibilizzare gli studenti, i docenti e i genitori sulle tematiche indicate, ecc.".
È questo il famigerato "attacco gender" di cui si stanno riempiendo la bocca tanti soloni preoccupati dell'integrità morale e addirittura fisica dei loro figli ?
Io mi preoccupo invece di vivere in un paese nel quale la verità viene distorta e le notizie manipolate a piacimento per incutere paure e diffondere pregiudizi.
Al di là delle polemiche tra chi vede nella presunta ideologia gender un insieme di oscure minacce e chi, come me e tante altre persone, ritiene che non esista tale teoria (a meno che non ci si riferiva impropriamente ai "gender studierà" che sono però una cosa completamente diversa) se non nella mente di chi l'ha creata per poterla poi combattere, chiediamoci cosa tratta davvero il DDL scuola in questo ambito specifico.
Tratta di educazione e di libertà.  Di crescita e di conoscenza. Di un patto di fiducia tra genitori e insegnanti e tra insegnanti e alunni. 
E nel citato articolo 16 tratta di educazione di genere intesa come educazione alla parità, nella consapevolezza che solo l'educazione al rispetto e alla valorizzazione delle differenze potrà aiutare i nostri figli a superare gli stereotipi  e a costruire una società senza discriminazioni e prevaricazioni.
Il peggior danno che si può creare in una bambina e in un bambino, e nei suoi genitori, e' quello di incrinare i sentimenti di rispetto e fiducia su cui si devono basare i rapporti nella scuola, oltre che nella società. 
Chi in malafede, e distorcendo la verità, vuol far credere che nel DDL scuola si annidino insidie per la crescita dei nostri figli commette un atto da condannare con fermezza. 


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