La lettera aperta a Cuperlo del papà di Bobo:
Caro Gianni, ti rispondo per email
perché per sms mi ci vorrebbe troppo tempo e troppo spazio. È vero
che ho contestato Berlusconi per anni e continuerò a farlo fino a
quando Berlusconi continuerà a stare sulla scena politica. Ma
insieme a lui ho contestato spessissimo anche Prodi e ancor più
D’Alema e ancor più Veltroni, o comunque tutta una mia sinistra di
cui mi sento parte e di cui mi sembra doveroso segnalare le cose che
secondo me sono brutte e dannose. Anzi, direi che in tutta la mia
storia la preferenza a fustigare quel che ho considerato errori e
malefatte della nostra parte, ha sempre fatto la parte del leone in
tutto il mio lavoro: ho sempre trovato più utile e gratificante
aiutare il mio schieramento a migliorarsi piuttosto che perdere
troppo tempo a ripetere denunce abbastanza diffuse e condivise sulle
malefatte della destra.
Tanti le denunciano in modo egregio,
meglio che io le dia per scontate e mi rivolga di più ad un lavoro
di semina nel nostro orto. È con questo spirito che faccio le
vignette sulla Sinistra Dem e ne faccio tante perché mi sembra, in
tutta sincerità, che vi stiate sempre più comportando secondo
criteri e linee che ben poco hanno a che vedere con la prassi a cui
siamo stati abituati, da Gramsci a Togliatti, da Berlinguer a
Reichlin a Macaluso e ai tanti compagni che tu stesso riconosci come
maestri. Già il fatto che tu metta sullo stesso piano le mie
critiche a Berlusconi con le mie mancate critiche a Renzi, dimostra
per l’ennesima volta un errore di valutazione in cui mi sembra tu
sia caduto in pieno: considerare simili Berlusconi e Renzi. A mio
avviso è lo stesso errore che facemmo negli anni ‘20 quando
accusammo i dirigenti socialisti di socialfascismo e che abbiamo
ripetuto negli anni ‘80- ’90 quando abbiamo trattato Craxi come
un avversario totale e dannosissimo. Un errore talmente grosso che
sicuramente ha contribuito poi alla vittoria di Berlusconi. Oggi,
così come vi comportate con Renzi, a mio avviso state
pericolosamente aiutando una futura tragica vittoria di un Salvini o
di un Grillo. Io considero Renzi un frutto amaro del nostro partito,
un frutto che ci pone ogni giorno problemi difficili e non sempre
positivi.
Ma detto questo, non mi riconosco certo
in chi vede in lui il rappresentante di una feroce destra
neoliberista totalmente asservita al capitale finanziario. Un
rappresentante che, per chissà quale magia, si è appropriato del
nostro partito e che bisogna quindi combattere ed annullare con tutti
i mezzi possibili, i più scorretti compresi. Renzi invece, è per
noi, tu ed io, il risultato di una nostra politica e di un nostro
atteggiamento etico e morale. Dico “noi” perché sei stato
l’unico, alla prima assemblea della Sinistra Dem all’Eliseo, che
ha saputo fare un’analisi sul perché abbiamo adesso Renzi
segretario e premier e su quanta responsabilità hanno, su questo, i
nostri vecchi dirigenti. Loro, invece, non hanno mai fatto questa
analisi e, al contrario, si autoassolvono pensando che Renzi non
c’entri niente con loro, che sia come un fungo nato dal nulla, un
fungo malefico che va estirpato in modo che il partito ritorni nelle
loro mani.
Quale sogno demenziale e quale cecità
politica nel rinunciare caparbiamente ad una verità dura ma
realistica: tutti loro, Gianni, sono ormai fuori dalla storia, nel
bene e nel male hanno fatto il loro tempo e sono, come capita a
tutti, finiti. Un sano atteggiamento riformista deve quindi, oggi,
partire da questa constatazione: il lavoro fatto fino a ieri dai
nostri dirigenti ha portato Renzi alla segreteria del partito e al
governo e quindi, fino a prova contraria, non esistendo altre forze
alternative di sinistra, Renzi è quanto di più progressista si
possa avere in Italia in questo momento storico. Non esiste altro,
non è pensabile che pattuglie sparute di compagni indignati e
incazzati fino allo stravolgimento dei sensi, se ne escano
autoproclamandosi “alternativa”. Quale alternativa? Che analisi
hanno fatto? Che progetto hanno? Quanti compagni hanno dietro? Quanto
l’immagine di loro è credibile e radicata tra le masse popolari
italiane? È la solita infima minoranza che gira le loro assemblee,
cambiano nomi ma son sempre quelli. Allora, ti chiedo, che senso ha
fare una guerriglia interna al Pd quando non si hanno obbiettivi su
cui spostare l’opinione, le speranze e la forza dei nostri
militanti e dei nostri elettori? Cosa stai offrendo di concreto al
loro smarrimento? Nulla. Solo la coscienza che Renzi è una merda. E
allora? È chiaro che questo genera scoramento, amarezza e anche al
miglior compagno viene la voglia di dire “ma andate a fare in culo
tutti quanti”, e non va a votare, o vota grillino, o comincia ad
ascoltare Salvini, o tenta la carta disperata di Cofferati,
accumulando delusioni su delusioni e aprendo pericolosissime porte.
Allora, un compagno serio e io, te lo giuro, ti considero un grande
compagno e una persona onesta, seria e generosa, deve farsi carico di
questa sofferenza generale e collettiva e lavorare per costruire
un’alternativa.
Ma questa senza distruggere il partito,
anzi, prendendo atto che Renzi è il nostro segretario e il nostro
premier e quindi lavorando con lui, incalzandolo, sottolineando gli
aspetti negativi delle sue scelte, aiutandolo quando le scelte sono
giuste, offrendogli proposte concrete per migliorarle, accettando gli
incarichi che vengono offerti e non rifiutandoli altezzosamente come
tu hai fatto. Tu dai di continuo dell’arrogante a Renzi ma nel caso
de l’Unità, chi è stato il più arrogante tra voi due: lui che ti
ha offerto la direzione del giornale in piena autonomia per costruire
uno strumento unitario o tu che gli hai risposto di no a prescindere?
Ma pensa a compagni come Martina od Orlando che tentano
disperatamente di elaborare dei progetti buoni nel loro settore,
tanto da guadagnarsi l’elogio di Petrini da una parte o di validi
giuristi dall’altra.
Ma quanto sarebbe più utile che tu li
aiutassi, questi compagni, invece di star lì ad attaccarvi ad ogni
cosa pur di sparare sul premier? In questo modo state uccidendo la
sinistra, date un’immagine di voi stessi come degli estremisti
disperati che urlano su tutto e tutti senza sapere cosa proporre.
Addirittura state rincorrendo le spinte più corporative che sempre
sono state presenti nella nostra società, nella scuola,
nell’apparato pubblico, nelle fabbriche. Quando le vostre parole
d’ordine coincidono con quelle dei Cobas o dei tanti sindacati
autonomi, non vi vengono dei dubbi? Dovete smetterla con questa
strategia suicida. Vai fra la gente, esci fuori dal gruppetto della
Sinistra Dem e dai quattro vecchi marpioni che vi sovrastano. Vai fra
la gente, come ho fatto io in varie situazioni, in un cinema
affollato, in una trattoria, in un autobus e urla: “questa Sinistra
Dem ci sta veramente scassando i coglioni”. Avrai come risposta una
standing ovation, non vi sopporta più nessuno tranne, ovviamente,
Renzi il quale con il vostro atteggiamento così assurdo e fuori
dalla storia del nostro partito, si può permettere di twittare
“Tanti auguri ai gufi”.
E allora, se si accetta questo
atteggiamento sanamente costruttivo, riformista, responsabile, quanto
sbagliata risulta la vostra scelta su De Bortoli: lo sapevate che in
questo momento era una sfida, una provocazione, e a che cosa serviva?
Perché non proporre un Bray ad esempio, o una Berlinguer, o un
Sandro Veronesi, o un qualunque nome di personalità amata, stimata,
brava che poteva costituire un ponte fra voi e Renzi? In modo
infantile avete preferito la rottura. Sinceramente, non è lo stesso
atteggiamento dei populisti più imbecilli? Questo è tutto quello
che mi allontana da te e da quel che rappresentate politicamente. Io
mi sento sempre di sinistra e cerco di portare le idee di sinistra
dove posso, a cominciare dal giornale.
Un grande abbraccio, Sergio
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