martedì 25 agosto 2015

L’allegra brigata kalimera che Tsipras tradì.


Corriere della Sera 23/08/15
Aldo Grasso
Dov’è finita l’allegra Brigata? Intendo la Brigata Kalimera, quel manipolo di irriducibili che da febbraio 2015 ha preso a frequentare Atene come ultimo baluardo della sinistra dura e pura. Prima per festeggiare il successo elettorale di Alexis Tsipras e, poi, la vittoria nel referendum. L’allegra Brigata Kalimera, intendo i Fassina, i Vendola, le Spinelli, i Maltese, i Civati, la minoranza dem, i fans di Syriza e Podemos e la «sinistra di popolo» in viaggio-studio ad Atene (Erasmus per fuori corso) per affermare che un’altra sinistra è non solo possibile ma può diventare forza di governo. 
 Pochi giorni fa, però, Tsipras ha «tradito» la Brigata Kalimera, ha chiesto le elezioni anticipate, si è comportato da statista responsabile e non più da leader populista. Sconfessando l’esito del referendum (non si può vivere sempre in campagna elettorale), si è convinto che per andare avanti deve accettare le regole che vengono imposte non dai debitori ma dai creditori. L’allegra Brigata oggi è triste: il suo destino, se continuerà a prendere lucciole per lanterne, sarà sempre la sconfitta, la perenne stasi nell’illusione demagogica. Il modello Tsipras come antidoto al renzismo è svanito e con esso l’occasione per un’altra politica della sinistra italiana. 
 Dal buongiorno ( kalimera ) alla buonasera ( kalispera ) è questione di ore: « Ogni ilusion xe senza luse, quando fa sera » (Biagio Marin).

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