domenica 2 agosto 2015

DELLE NON RAGIONI DEL SEN. CORSINI


Sandro Albini
2 agosto 2015
La difesa delle posizioni della sinistra DEM argomentata sulle pagine bresciane del corriere di oggi non è convincente. Sostenere che rientra nella dialettica democratica essere rappresentanti di un partito che esprime il governo del Paese e in sede parlamentare votare contro le indicazioni del partito e del gruppo cui si appartiene per "mandare un messaggio" non è solo preoccupante ma inquietante. Tradotto se la maggioranza del partito non fa quel che vuole la minoranza allora si minaccia un "vietnam parlamentare" come titola la stampa nazionale. E questa sarebbe la democrazia? Conosco la complessità della società odierna ma annacquare i provvedimenti legislativi con sfibranti mediazioni per giungere a testi che non incidono sulla realtà lasciando sostanzialmente le cose come prima, non mi sembra il modo migliore per far uscire l'Italia dalle secche nelle quali l'ha confinata il metodo consociativo degli ultimi decenni. Poiché su ogni provvedimento importante la minoranza dem si comporta come le minoranze parlamentari, ne tragga le conclusioni: esca dal partito. Se rimane dentro non può farlo solo per tendere imboscate al governo espressione del partito nel quale militano: che ne è delle regole di convivenza di una qualsiasi organizzazione per cui si possono fare all'interno tutte le battaglie per difendere le proprie idee ma nelle sedi istituzionali le proposte approvate vanno sostenute e difese? Se si ha la pretesa intellettualistica di vedere derive antidemocratiche anche laddove il governo cerca di superare le ignavie (e le insidie) parlamentari, paventando foschi scenari buoni per teste malate, allora si può capire la pervicacia con la quale i 19 (o i 25) continuano la loro per nulla leale battaglia. A meno che costoro si considerino parte di un PD virtuale parallelo a quello reale nel quale tutto è consentito. Nel vecchio (e saggio) PC sarebbero stati cacciati con ignominia. Questi volgono lo sguardo a Bisanzio mentre il mondo corre lasciando ai margini i permalosi e gli inetti.

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