31/07/2015
In questo articolo Enzo Puro smaschera
la strategia comunicativa del giornale on line della Annunziata.
Mettendo in atto le teorie di Luigi Cavallo, l’Huffington scatena
ogni giorno una vera guerriglia psicologica mirata a demoralizzare i
sostenitori del PD Renziano.
Da molto tempo seguo la titolazione
quotidiana dell’Huffington post il cui Direttore è Lucia
Annunziata.
In questo mio articolo vi riproporrò i
titoli che in questa lasso di tempo il giornale on line fondato da
Arianna Huffington e legato in Italia al gruppo editoriale di De
Benedetti, ha sparato in tutta pagina sul Partito Democratico.
La lettura quotidiana di questo
giornale mi ha fatto ritornare in mente le teorie di un grande spione
vissuto nel secondo dopoguerra.
Parlo di Luigi Cavallo, infiltratosi
durante la Resistenza nelle file del PCI e che nel primissimo
dopoguerra ha lavorato nella Unità torinese.
Abbandonò il PCI da sinistra e ce lo
ritroviamo poi al soldo di Valletta alla Fiat e sodale del Conte
Edgardo Sogno e delle sue ambigue organizzazioni di destra.
E fu proprio il Conte Sogno, in una
intervista ad un giovane Aldo Cazzullo, a raccontarci la teoria di
questo poliedrico spione.
Diceva questo Cavallo che per
combattere il PCI e demoralizzare i suoi militanti (in una sorta di
vera guerriglia psicologica) era completamente inutile attaccarlo
sull’antipatriottismo e sui suoi legami con l’URSS. Questi
argomenti non facevano presa nella base comunista. Bisognava invece
usare, contro il Pci e contro soprattutto i dirigenti di fabbrica,
argomenti di estrema sinistra, criticare il PCI elencando i suoi
tradimenti ed insinuando anche sulla moralità di chi in fabbrica si
batteva per i lavoratori.
Ed infatti nel periodo in cui Cavallo
fu operativo a Torino si diede da fare a creare gruppi e gruppetti di
estrema sinistra e soprattutto a diffondere giornalini e volantini
che mettessero in evidenza i tradimenti dei comunisti.
Ecco, io credo che la Lucia Annunziata
(non so quanto consapevolmente) applichi al suo giornale on line
questa teoria.
E quella dell’Huffington è una
agenda setting tutta mirata a costruire tradimenti ed errori da parte
del PD e di Renzi.
Inventandoseli spesso o amplificandoli
se gli errori a volte hanno un minimo di verità (non sono tra quelli
che crede che Renzi non sbaglia mai).
Tra poco elencherò questi titoli ma i
più significativi sono quelli fatti durante le trattative per il
Presidente della Repubblica dove all’Huffington (e devo dire in
tutta la stampa di opinione) davano per certo che dentro il patto del
Nazareno la clausola più importante fosse quella che assegnava a
Berlusconi la scelta del nuovo Presidente.
Di titoli che insinuavano questa
manovra in quel periodo la Annunziata ne fece tanti ma quello,
andando all’indietro, che mi colpì di più fu questo: “Come
mandare Berlusconi al Quirinale e vivere per sempre felici e
contenti”.
Come andò a finire lo sappiamo tutti.
E la Annunziata ci riprova in questi
giorni sul Presidente Rai con il seguente titolo: “Il governo si
arrende; RAI avanti con la Gasparri. Sulla Rai rinasce l'asse Pd e
Forza Italia”.
Ma andiamo con ordine.
Chi è innanzitutto Lucia Annunziata?
Di lei sappiamo che iniziò la sua
carriera nel Manifesto e che nel 1977 partecipò all’assalto a Lama
all’Università di Roma dove, come lei racconta in un libro, lanciò
sampietrini contro la classe operaia che difendeva il grande leader
sindacale.
Leggete con quale lirismo racconta nel
suo libro dedicato al 1977 questo suo gesto: “Sulla mano pesava un
sampietrino - uno di quei cubi di pietra scura, con una faccia liscia
e tre appena sbozzate, usati per pavimentare le strade e lasciati
spesso in giro nei lavori in corso. Un possente pezzo di materia
inerte, dall'innocente aria di giocattolo, che piega il polso.
Nell'aria volava di tutto, lanciai il mio, che fece un percorso breve
e andò ad atterrare chissà dove - svanì, andò su un albero, su un
braccio, su una testa? Nel momento in cui si staccò dalla mano mi
riafferrò una grande calma, il biglietto era stato pagato, avevo
fatto anche io omaggio al dio della rivolta». E conclude dicendo
“ero molto orgogliosa di quella pietra”.
Naturalmente lo slogan di quella
gruppettara era “né con lo Stato né con le BR”.
In seguito come tanti che in quegli
anni si distinsero per la loro violenza verbale (e non solo) contro
il PCI la Lucia Annunziata fece carriera, passando a Repubblica.
In anni più recenti fu nominata dal
governo di centrosinistra Presidente della Rai (nessuno si ricorda
cosa fece di buono) ma soprattutto fu direttrice responsabile di
Aspenia, la rivista della fondazione Aspen, struttura del gruppo
Bildenberg alle cui riunioni riservate la Annunziata era ospite
fissa.
Ed è Lei che oggi guida la riscossa di
tutta quella parte di élite italica che non accetta l’arrivo in
politica di un parvenu provinciale come il nostro premier, un tizio
che non si genuflette davanti ai santoni dell’editoria, che coltiva
un suo progetto di autonomia della politica e che si è messo in
testa di cambiare l’Italia senza ascoltare i consigli di Scalfari o
della stessa Annunziata.
E lo fa direttamente o attraverso
soprattutto due giornalisti all’uopo incaricati, specializzati in
retroscena ed in insinuazioni senza senso (parlo di Angela Mauro ed
Alessandro de Angelis).
Ecco alcuni titoli dei suoi editoriali:
“Ma Renzi è adatto a governare?”
“Cambio di pagina: ora Renzi non ha
più né gufi né alibi.”
“Effetto Dorian Gray per Matteo Renzi
“
“Così è finito il Partito
democratico “
“La "cacciata" di 10
dissidenti: un fallimento per Matteo Renzi “
“Per Renzi un giorno da Berlusconi -
Ha salvato Azzollini, incassato Verdini, si è arreso alla legge
Gasparri”
I titoli degli articoli della Lucia
sono il sottofondo ritmico su cui si innestano poi i solisti del
giornale che sviluppano il tema. Ed il sottofondo serve a creare nel
lettore e nell’elettore PD dubbi e sconforto, mettendo in dubbio
appunto le capacità di governo di Renzi insieme alla fine del
Partito Democratico, la bufala della repressione del dissenso (il
riproporsi di un suo ricordo giovanile forse, l’appello di Deleuze
e Guattari contro la repressione del PCI), e il rinverdimento del
frame Renzi uguale a Berlusconi.
Creato questo sottofondo irrompono in
scena i solisti.
E qui c’è da sbizzarrirsi.
Li metto alla rinfusa ma è evidente
quale è il frame che i titoli a percussione dell’Huffington stanno
costruendo.
“Il Governo Renzi nasce debole, non
basta essere giovani per avere lunga vita”
“I ballottaggi rendono l'Italicum una
roulette russa per Matteo Renzi”
“Addio Pd, ecco il Partito della
Nazione che imbarca destra e riciclati in tutta Italia”
“Mafia Capitale, Renzi nel bunker in
un clima da '92 prova a prendere tempo su Roma e sul Senato si affida
al gruppo di Verdini”
“Referendum greco, Matteo Renzi non
tocca palla sulla trattativa tra Tsipras e asse franco-tedesco.”
“Un premier ingabbiato e un Pd
dissanguato”
“Tor Sapienza e maltempo, la paura
che ha Renzi del paese reale”...
“Mafia Capitale, la doppia paralisi
di Roma: la nuova giunta Marino è già partita male. E Renzi non sa
che fare”
“Ecco la stampella di Denis: riforme
blindate e sinistra spaccata. E Renzi incassa in silenzio”
Ed è così tutti i giorni.
E’ evidente che l’obiettivo non è
di informare. L’obiettivo è gettare nel panico i sostenitori del
PD. La Annunziata sa bene che la grande maggioranza dei sostenitori
del PD sono molto sensibili ad alcuni temi ed è su quei temi che
quel giornale insiste. In maniera sfacciata e maniacale.
Sia chiaro, a conclusione di questa mia
avvelenata, che io sono un Democratico ed in quanto tale un
sostenitore della totale libertà di stampa.
Sosterrò sempre il diritto della
signora Annunziata di scrivere stronzate così come del signor De
Angelis e della signora Mauro. E se qualcuno volesse impedirglielo mi
batterei con ogni mezzo in loro difesa.
Ma la loro libertà (al netto di
calunnie e diffamazioni naturalmente) è uguale alla mia libertà di
criticare aspramente questa signora presuntuosa ed arrogante
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