mercoledì 19 agosto 2015

«Non sapevo però sono contento. Conosce tutti gli snodi del settore».


Corriere della Sera 19/08/15
Virginia Piccolillo
Raffaele Cantone, Lucia Borsellino arriva all’Agenzia nazionale per la Sanità con competenze anticorruzione. Lei che è commissario Anticorruzione lo sapeva? 
 «No, ma sono molto contento». 
 Perché? 
 «Stiamo lavorando da tempo e in modo proficuo con l’Agenas. L’arrivo di Lucia Borsellino mi fa pensare che ci sia interesse ad andare nella direzione giusta. E ad accelerare per poterne vedere presto i risultati». 
 C’è chi accusa la Borsellino di speculare sul cognome del padre per ottenere incarichi. 
 «In linea generale sono d’accordo che bisogna far valere i meriti propri e non quelli dei propri padri. E di meriti Paolo Borsellino ne ha avuti tanti. Ma non è questo il caso». 
 Perché? 
 «Perché Lucia Borsellino ha una sua competenza specifica. Soprattutto per il doppio ruolo che ha rivestito». 
 Quale? 
 «È stata prima un tecnico, e poi un politico della Sanità: da funzionario è diventata assessore per la Regione Sicilia. E quindi ha visto tutti i passaggi e gli snodi dove si annida la corruzione». 
 Lucia Borsellino diventerà la «Cantone della Salute»? 
 «Beh. Avrà competenze un po’ ridotte. Anche perché la Sanità è in gran parte di spettanza regionale. Ma sarà lo stesso molto utile». 
 Per fare cosa? 
 «Abbiamo avviato, assieme a Francesco Bevere, direttore generale di Agenas, un percorso per stilare nuove linee-guida sulla trasparenza e la legalità». 
 Cosa riguarderanno? 
 «Credo che la Sanità sia uno dei maggiori settori di intervento per un’attività anticorruzione. Ci sono centinaia di procedure diverse, e diventa complesso vigilare sulla corretta procedura di prevenzione. Servono metodi nuovi. Li stiamo valutando». 
 Ma Lucia Borsellino potrà commissariare la sanità della Sicilia di Rosario Crocetta? 
 «No. L’Agenas non ha nulla a che fare con i commissariamenti che vengono svolti dal ministero della Salute e dal ministero dell’Economia e che vengono fatti sulla base di parametri economici». 
 Allora cosa significa che Lucia Borsellino diventerà l’ispettore della legalità nella Salute? 
 «Ci sono tutta una serie di attività molto importanti che abbiamo avviato alle quali potrà dare un contributo decisivo». 
 Ad esempio? 
 «Procedure sugli appalti, sulla gestione degli acquisti, sulle prescrizioni dei medici, sui conflitti di interesse relativi al rapporto tra pubblico-privato». 
 Gli accreditamenti delle cliniche private? 
 « Più che altro la distrazione dei pazienti dalle strutture pubbliche a quelle private». 
 Ha mai conosciuto Lucia Borsellino? «No. Ho conosciuto il fratello Manfredi, durante una manifestazione di commemorazione di Paolo Borsellino. Ma su di lei nutro molte aspettative. Proprio per il suo approccio che potrà essere molto utile come supporto all’attività del ministero della Salute». 
 Ma non è un obiettivo senza speranza fermare la corruzione nella sanità? « Senza speranza no . Impervio, direi. Ma io credo che ci siano le condizioni per rendere molto più complicati i meccanismi corruttivi. E il nostro compito è proprio questo: rendere la vita più difficile a chi intende approfittare delle malattie della gente per fare soldi con le mazzette. Per questo una capacità tecnica e un’esperienza sul campo sarà utilissima. Se non per fermare la corruzione, almeno per provarci seriamente». 


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