CARMELO LOPAPA
La Repubblica 18 marzo 2015
Incontro tra l’ex leghista e la
tesoriera di Forza Italia: Berlusconi tiene aperta l’alternativa
all’alleanza col Carroccio. Segnale bellicoso in Campania: la lista
“Noi con Salvini” correrà da sola e drenerà voti alla
coalizione di Caldoro
Sono passate da pochi minuti le 16 e
una “strana” coppia siede al tavolino interno e un po’ in
disparte di una nota caffetteria romana di Piazza di Pietra. Da una
parte, la senatrice e tesoriera forzista Maria Rosaria Rossi,
dall’altra, il sindaco di Verona Flavio Tosi. La chiacchierata è
lunga. Su quel tavolino, oltre ai due caffè, si dispiega la
complicata partita veneta nella quale l’aspirante governatore, in
rotta col suo ex partito, con Salvini e Zaia, ha ormai fatto
irruzione come un bulldozer.
«Il colloquio è andato bene», farà
sapere poi il primo cittadino ai senatori amici, pronti a scendere
dal Carroccio per seguirlo. Lui ricorda alla senatrice la sua
formazione «garantista », come non abbia mai attaccato
personalmente Silvio Berlusconi per le sue vicende giudiziarie, come
anzi lo abbia difeso in più occasioni, «a differenza di Salvini».
Tosi, al lavoro a Roma per tessere la sua trama assai ambiziosa,
conferma poi che fa sul serio. Che lui in questa storia va fino in
fondo e non si ferma al Veneto, che proverà a dare vita a gruppi
parlamentari autonomi con tutti coloro che non si riconoscono più
nella «guida dispotica» del nuovo leader leghista. La Rossi, che
oltre a essere tesoriera è uno dei consiglieri e collaboratori più
fidati dell’ex Cavaliere, per l’occasione indossa i panni
dell’ambasciatrice. Spiega che Forza Italia guarda con attenzione
ai suoi movimenti, che dagli ultimi sondaggi anche a loro risulta che
l’outsider parte già da una buona percentuale. Ma il discorso è
ancora aperto, lo fa presente la Rossi e ovviamente lo ripete
Berlusconi, rimasto anche ieri ad Arcore, a tutti i suoi
interlocutori.
L’incontro con Salvini per adesso non
è in agenda. E non lo sarà prima di venerdì, trapela da Villa San
Martino. Oggi pomeriggio il capo forzista tornerà a Roma, domani
dovrebbe riunire la commissione per le regionali, il faccia a faccia
potrebbe esserci tra venerdì e sabato. Anche perché l’alleanza
con la Lega e dunque il sostegno a Zaia in Veneto resta l’ipotesi
“A”, per Forza Italia. E se l’ex premier adesso sta
accarezzando anche l’idea della corsa in solitaria e, perché no,
proprio al fianco del “ribelle” Tosi, è giusto per provocare e
tenere sulle spine un Salvini sempre più rampante e aggressivo ma
che non può perdere nel Nordest. L’opzione “B”, è il
messaggio, resta sul campo se la situazione dovesse precipitare.
Segnali di guerra, anche perché proprio ieri i leghisti hanno
minacciato una lista “Con Salvini” a dir poco di disturbo in
Campania per far vacillare l’unico governatore uscente forzista,
Stefano Caldoro (reo di aver dichiarato ieri nell’intervista a
Repubblica: «Via dalla Campania la felpa del capo lumbard».
Raffaele Volpi, senatore leghista e coordinatore del movimento “Noi
con Salvini” sbarcato al Sud, lo dice con chiarezza: «Prendiamo
atto delle dichiarazioni del presidente Caldoro e dunque in Campania
stiamo valutando seriamente la possibilità di correre in solitaria».
Il clima insomma resta teso. «Dove c’è Alfano non c’è Lega
Nord» ha ribadito del resto ieri sera il capo del Carroccio in tv.
Mentre con l’Ncd, Forza Italia non solo vorrebbe, ma deve allearsi
se vuole sopravvivere appunto in Campania. «Salvini è simpatico e
bravo, è il giocatore della squadra, ma non può fare l’allenatore»
taglia corto Laura Ravetto. Ma il leader leghista punta dritto alla
leadership della nuova coalizione. Se Forza Italia ci starà, bene.
L’ex Cavaliere quella leadership se
la giocherà nella campagna di queste regionali. Nei prossimi dieci
giorni si terrà in trincea, prima uscita ufficiale già fissata con
la kermesse organizzata a Roma da Tajani e altri per la mattina del
29 marzo, domenica delle Palme.
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