Il Sole 24 Ore 16 marzo 2015
Nei primi 20 giorni di febbraio «ben
76 mila imprese hanno fatto richiesta di decontribuzione per
assunzioni a tempo indeterminato, come previsto dalla legge di
Stabilità». A dare i numeri della misura per il rilancio delle
assunzioni è stato il presidente dell'Inps Tito Boeri, partecipando
alla firma della convenzione tra Confindustria, Cgil, Cisl, Uil e
l’istituto di previdenza per l'attività di raccolta, elaborazione
e comunicazione dei dati sulla rappresentanza ai fini della
contrattazione collettiva nazionale di categoria. Per Boeri, le
persone coinvolte dalle assunzioni “incentivate” dalla legge di
Stabilità «potrebbero essere molte di più»: «Idati completi
arriveranno a fine maggio».
Entra dunque nel vivo la rilevazione
degli iscritti a ciascun sindacato per accertare la reale
rappresentatività delle organizzazioni dei lavoratori e la loro
titolarità a fare accordi contrattuali. La convenzione per la
certificazione degli iscritti, che ha validità triennale, è stata
sottoscritta dalla direttrice generale di Confindustria, Marcella
Panucci, e dai segretari generali di Cgil, Cisl, Uil, Susanna
Camusso, Annamaria Furlan e Carmelo Barbagallo. Farà riferimento ai
termini dell'accordo Confindustria, Cgil, Cisl e Uil del 28 giugno
2011 e al Testo unico sulla rappresentanza del 10 gennaio 2014.
Per Boeri, l'intesa sulla
rappresentanza costituisce «un passo molto importante per assicurare
stabilità al sistema delle relazioni industriali e va a colmare un
vuoto lasciato sull'articolo 39 della Costituzione». L’Inps
inizierà a raccogliere i dati ad aprile, per poi pubblicarli « ai
primi di maggio». Boeri ha auspicato poi che il Cnel faccia la sua
parte sull'incrocio dei dati in merito a rappresentanza e voti
raccolti nell'elezione delle Rsu. Sull’ipotesi di una legge sulla
rappresentanza promossa dal governo, ipotesi circolata in questi
giorni, Boeri ha osservato: «E' importante che il nostro Paese colmi
il vuoto sulla seconda parte dell'articolo 39 della Costituzione ma
se le parti sociali sono in grado di farlo e di autoregolamentarsi
non credo sia necessario un intervento legislativo».
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