Maurizio Martina
Ministro della politiche agricole
È di queste ore la notizia che
l'Italia è stata deferita dalla Commissione europea alla Corte di
Giustizia per la mancata riscossione di questi anni delle multe per
lo sforamento delle quote latte. Vecchia, pesante, vicenda irrisolta
che torna alla ribalta proprio nelle ore della manifestazione
leghista a Roma.
La sostanza è purtroppo ben chiara:
rischiamo ancora una multa pesantissima (la cui entità sarà
stabilità eventualmente dalla Corte) per non aver completato la
riscossione delle multe di chi ha sforato negli anni le quote di
produzione che aveva.
Continuiamo in sostanza a pagare le
bugie della Lega. La forza politica che innegabilmente in questi anni
ha promesso facili scorciatoie e speculato elettoralmente sul tema
quando il problema andava affrontato con serieta' e senza fini
elettorali.
I leghisti dovrebbero chiedere scusa
innanzitutto alla stragrande maggioranza degli allevatori che in
questi anni hanno rispettato le regole e fatto sacrifici enormi.
Parlo di oltre 30mila piccoli allevatori che ovunque hanno scelto la
legalità mentre un migliaio di loro colleghi purtroppo ha seguito la
via della violazione delle regole.
E dovrebbero chiedere scusa anche a tutti i cittadini italiani che rischiano di dover pagare ancora per chi ha fatto il furbo. Il conto e' già stato salatissimo: 4,5 miliardi di euro già versati dall'Italia all'Europa. 75 Euro a persona, compresi i bambini.
E dovrebbero chiedere scusa anche a tutti i cittadini italiani che rischiano di dover pagare ancora per chi ha fatto il furbo. Il conto e' già stato salatissimo: 4,5 miliardi di euro già versati dall'Italia all'Europa. 75 Euro a persona, compresi i bambini.
Altro che difesa dei piccoli sui grandi
come sostiene il leader leghista.
Per quello che ci riguarda in dieci mesi abbiamo fatto quello che non è mai stato fatto: chiarire una volta per tutte e senza giochetti chi deve recuperare queste risorse, farlo rispettando tempi precisi e aiutando i tantissimi allevatori nelle regole che meritano tutto il nostro sostegno.
Per quello che ci riguarda in dieci mesi abbiamo fatto quello che non è mai stato fatto: chiarire una volta per tutte e senza giochetti chi deve recuperare queste risorse, farlo rispettando tempi precisi e aiutando i tantissimi allevatori nelle regole che meritano tutto il nostro sostegno.
Ora ci batteremo in Europa perché le
responsabilità di chi ha speculato elettoralmente su questa vicenda
non ricadano ancora su tutti gli italiani. Per questo, caro Salvini,
oggi sulla tua felpa ci vorrebbe una sola parola: "Scusateci!".
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