Corriere della Sera 23/03/15
e. bu.
«Coalizione sociale? È l’ennesima
scorciatoia per non rinnovare il sindacato, ma noi lo faremo». A
sostenerlo è Marco Bentivogli, che precisa: «Quello di Maurizio
Landini è un progetto ambiguo perché il voto è ancora lontano».
Il segretario generale Fim-Cisl analizza: «Si tratta di
un’esigenza del mondo radical chic. Il 10% che mostra simpatia è
formato da ceti professionali di un certo livello e del Nord». Un
dato, che, secondo Bentivogli mostra come Landini «non abbia nessuna
possibilità di intercettare il voto operaio, che viene lasciato al
saccheggio della destra populista». Per rilanciare il sindacato —
dice il leader — «si dovrebbe puntare su formazione e
internazionalizzazione, creando un rapporto più forte con le
persone, specie con i giovani», assicura, sottolineando come
Fim-Cisl abbia rilanciato la scuola quadri ad Amelia (Terni). La
ricetta? «Ripartire dalla formazione. Poi, puntare sul rilancio
delle relazioni sindacali, come elemento di sviluppo non solo
all’interno delle aziende, ma anche a livello europeo e con i
Brics». La sfida per il futuro è oltre confine, ma anche in Italia.
«Bisogna ridurre il numero delle categorie. Noi faremo, primi in
Italia una unica federazione dell’industria — conclude — e
ridurre il numero dei contratti nazionali».
Nessun commento:
Posta un commento