Attilio Caso
Nichi sulla Giornata della Donna: "In
questa solenne festività della sinistra voglio ricordare che noi ci
opponiamo all'immagine di una donna schiava dell'alessiamarcuzzismo,
pronta a cene eleganti e ansiosa di calcare salotti animati da
mariadefilippismo, maravenierismo e katyperrismo. Si tratta delle
conseguenze della deriva dellultraliberismo merkelista e renzista.
Immagino la Signoramerkel e Matteorenzi nei campi scout, posseduti
del verbo del 3 % e pronti a destinare le donne ad un futuro in cui,
se nominate ministro, non potranno essere "ministra", in
ossequio ad una eurocrazia dittatoriale e dirigista, ad un pensiero
unico che le vuole succubi del maschilismo delle cariche. No. Noi
restiamo fedeli ad un'immagine della donna dipinta dal maestro
Pasolini: una Mamma Roma dalla straziante poesia, capace di una
compassione struggente, oppure a quella di una donna pronta a
tracannare due pacchetti di Marlboro, impegnandosi in dispute sulla
capacità delle multinazionali di essere il braccio armato del
berlusconismo e del velinismo. Ora, devo lasciarvi: devo stappare il
Negramaro per la cena di stasera. Ho invitato Lilli, Lucia, Rosy e
Norma. Mangiamo orecchiette e cime di rapa con acciughe. Le preparano
le dottorande al servizio di Luciano: io e Pippo siamo convinti del
fatto che le orecchiette buone, fatte in casa, vengano bene solo se
cesellate dalle mani piccole di una donna."
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