Beppe Grillo da Vespa celebra la marginalizzazione definitiva di
Berlusconi, prendendone il ruolo nella commedia della politica italiana.
E forse anche i voti
Alla domanda se Beppe Grillo l’altra sera da Vespa abbia o no
sfondato in un altro elettorato, ognuno dà la risposta che crede. Molto
spesso, la risposta che gli conviene di più. Dovessi dire, però, il mio
primissimo pensiero d’impulso, sul fotogramma finale di Grillo e Vespa
che si stringono la mano complici e felici, è andato altrove. È andato a
Silvio Berlusconi. Perché quella immagine, e quella intera puntata di Porta a Porta,
sono soprattutto il sigillo alla marginalizzazione irrecuperabile di
colui che in quel salotto tv e davanti a quel pubblico ha celebrato i
propri trionfi.
Berlusconi escluso dalla contesa elettorale a due è come se fosse escluso tout court:
un ruolo da terzo attore, con distacchi abissali, semplicemente non può
recitarlo. Perfino Giorgia Meloni può intimargli di lasciare il campo,
dovesse rimanere sotto il 20 per cento. I ragionamenti che si fanno
sugli scenari post-europee sono tutti assennati, e giustamente tengono
in gran conto le scelte di Forza Italia. Ma i sorrisi forzati di
Berlusconi nelle sue apparizioni televisive sono ormai come quelli del
gatto del Cheshire: intorno non si vede più nulla.
Lunedì a Porta a porta c’era un uomo siffatto: simpatico;
molto ricco; professionale nell’uso della tv; alternativo al sistema dei
partiti; deciso a cancellare tutti gli avversari politici; confuso e
improbabile nelle proposte concrete. Praticamente, era Berlusconi. Solo
che aveva molti capelli non tinti, una bella barba e un intervistatore
scettico, cosa mai capitata a Berlusconi in quello studio.
Questa è la chiave della progressiva espulsione del fondatore del
centrodestra dalla scena: è soppiantato in quella che era la sua parte
nella commedia italiana, per come gli elettori-telespettatori la
percepiscono. Per alcuni aspetti, l’ha sostituito Renzi. Ma Grillo lo
sta sostituendo in tutto e per tutto, e a quanto pare anche nei consensi
di coloro che voteranno sempre mossi da un’unica molla: impedire alla
sinistra di vincere.
Se questa sia solo un’impressione, o il dato eclatante della nuova
realtà italiana, lo sapremo domenica notte e lo valuteremo conoscendo i
flussi elettorali. Intanto stasera possiamo fare una verifica. Già,
perché da Vespa arriva un altro Berlusconi. Stavolta con pochi capelli
(non suoi), allergico alla barba, probabilmente poco propenso alle
barzellette. Sarà quello vero? O non è più lui, quello vero?
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