sabato 10 maggio 2014

«Ma quale uscita dall´euro? L´Italia deve imparare a sfruttare di più le molte opportunità»

Manuel Venturi

sabato 10 maggio 2014 Bresciaoggi
 

«Il nostro gruppo può cambiare l´Europa»
Ma quale uscita dall´Euro. All´Italia serve piuttosto «entrare di più in Europa, sfruttando le tante opportunità che l´Ue mette a disposizione». Patrizia Toia, ministro delle Politiche comunitarie con il governo di Massimo D´Alema e reduce da due mandati da parlamentare europeo del Pd, si rimette ancora in gioco per Bruxelles, puntando sui vantaggi che il Paese avrebbe da sfruttare, ribaltando il paradosso che vede l´Italia al terzo posto per i contributi versati all´Europa ma in fondo alla classifica per la capacità di utilizzare le risorse messe a disposizione dall´Unione.
La candidatura di Toia è sostenuta dal comitato «Brescia per Renzi», perché «in lei abbiamo individuato un riferimento delle nostre istanze di cambiamento all´interno del Pd e la capacità di dare concretezza alle politiche comunitarie», ha sottolineato Antonio Vivenzi, vicesegretario provinciale dei democratici. «Toia ha un grande curriculum da esibire e non ciò non è un male: il cambiamento deve accompagnarsi alla valorizzazione delle capacità», ha notato il deputato del Pd Alfredo Bazoli, ricordando il sostegno dei renziani alla candidatura anche di Luigi Morgano - «Se è in lista qualche responsabilità l´abbiamo anche noi», ha scherzato -: due nomi che secondo il parlamentare «incarnano lo spirito di cambiamento a cui ci ispiriamo». Le elezioni del 25 maggio potranno determinare un cambiamento profondo del Parlamento europeo. «Il nostro potrebbe diventare il primo gruppo, permettendoci di cambiare le politiche europee», ha dichiarato Toia, vedendo altre due positività nell´indicazione da parte dei partiti del presidente della Commissione «con un programma e una forza politica che finora non ha avuto» e nella presidenza italiana nel prossimo semestre.Sarà l´occasione per agire su tre fronti: una vera politica industriale, un regolamento dei flussi migratori e un sostengo all´economia civile, iuscendo anche a bypassare il vincolo del 3 per cento del rapporto deficit-Pil «per gli investimenti a livello economico, culturale e sociale».
L´ITALIA dovrà anche sfruttare meglio le risorse che arrivano. «La Lombardia beneficia di 1,1 miliardi di euro per il 2014, erogati attraverso un programma regionale. Il problema è usarli bene», ha sottolineato Toia, notando che «le risorse sono dedicate a tutti i principali capitoli di spesa dei Comuni. Le città dovrebbero essere più protagoniste». A questi fondi si aggiungo gli 80 miliardi del Programma Horizon per il finanziamento della ricerca e dell´innovazione: «L´Europa non è nemica - ha concluso - ma una grande opportunità per far ripartire l´Italia. Dobbiamo preparare le competenze per utilizzare al meglio lo strumento europeo, formando una scuola di europrogettisti come è accaduto in molti altri Paesi europei»

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