Corriere della Sera 31/05/14
Stefano Montefiori
Non ha vinto le Europee, ma il Movimento Cinque Stelle interessa
comunque e da tempo gli osservatori francesi, che spesso giudicano
l’Italia il laboratorio politico europeo, il Paese dove si possono
scrutare tendenze destinate a ripetersi altrove. A Beppe Grillo è
dedicata gran parte di «Les Antipolitiques», saggio in uscita in
questi giorni da Grasset, scritto dallo storico del diritto e delle
idee politiche Jacques de Saint-Victor. Dopo le opere (edite anche in
Italia) su mafie e piccola borghesia, Saint-Victor si avvicina
stavolta a Grillo e Casaleggio e soprattutto alla loro utopia web,
l’idea di una nuova democrazia diretta efficace e trasparente
grazie alla Rete. L’autore non è ottimista. Anzi. «Lo storico del
diritto Jacques Ellul ci ha insegnato che le tecniche non sono
neutre, come si dice troppo spesso, pretendendo che le macchine sono
solo ciò che noi ne facciamo», scrive Saint-Victor. Le nuove
tecnologie non sono né buone né cattive in sé, ma hanno il potere
di trasformare i nostri comportamenti. L’esempio è l’invenzione
della stampa, che nel Cinquecento ha permesso indirettamente la
rivoluzione protestante facilitando la circolazione della Bibbia in
centinaia di migliaia di esemplari, e la sua libera interpretazione.
Così oggi Internet consente ad alcuni di sognare un nuovo mondo, nel
quale i partiti politici e gli altri intermediari nati a partire del
700 e dell’800 scompariranno. Se il filosofo Michel Serres vede
addirittura i germi di una nuova «primavera occidentale» nel «voto
generalizzato per una democrazia generalizzata», Saint-Victor
giudica con severità il populismo italiano, «il caso più avanzato
di cui disponiamo in questo campo». Cita «Siamo in guerra», il
libro di Grillo e Casaleggio, nel quale si propone di risolvere
alcuni dibattiti complessi in modo semplicemente democratico: volete
trasporti pubblici moderni o la guerra ai Talebani? «Questa
democrazia del clic sarebbe la peggiore versione della democrazia
degli umori. Come ricordava Kelsen, la libertà, in quanto idea
fondamentale della democrazia, non giace nel dominio della
maggioranza ma nella discussione che porta alla formazione di una
maggioranza». La democrazia diretta online è il contrario stesso di
una democrazia matura, dice Saint-Victor: consacrerebbe la tirannia
della maggioranza evocata e condannata da Tocqueville.
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