venerdì 30 maggio 2014

Prodi e il Papa: la sua azione politica non ha precedenti.

Corriere della Sera  30/05/14

ROMA — «Il rifiuto totale della guerra è comune a tutti i Papi ma in più ora c’è un’azione politica che altri Pontefici non avevano tentato», ha detto ieri l’ex premier Romano Prodi intervenendo alla presentazione del libro

di Massimo Franco

Il Vaticano secondo Francesco (Mondadori) nella sede della stampa estera. Presenti, tra gli altri, l’ambasciatore italiano presso la Santa Sede Francesco Maria Greco, il cardinale Raffaele Farina e Guzman Carriquiry, segretario della Pontificia commissione per l’America latina. Un’azione, quella di papa Francesco, che sembra riscuotere simpatia anche in aree storicamente lontane dal Vaticano, come la Cina. E Prodi ha citato il giornale della comunità anglofona di Hong Kong, il South China Morning Post , secondo il quale Bergoglio in Medio Oriente in soli tre giorni ha fatto fare più progressi alla pace che anni e anni di mediazione e di «diplomazia americana ed europea». Per Francesco «il mondo è pluripolare», ha continuato Prodi, e importante è «l’apertura ecclesiale» su mondi nuovi come la Russia e appunto la Cina. Per il presidente dell’Ansa Giulio Anselmi, se il Santo Padre ha conquistato il mondo, più difficile è la sua accettazione da parte della Curia. «Certo, Bergoglio è un Papa che conta nel mondo, riempie le piazze e le chiese. Fa gol e finche farà gol anche la parte più gattopardesca della Chiesa lo terrà. Il rischio è che continui a giocare in campo da solo».


M.A.C.

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