sabato 24 maggio 2014

L'Europa che vogliamo

Rossella Olivari

Domenica votiamo per le elezioni europee. L'Unione è la partita a scacchi che l'Italia ha cominciato da tempo, siamo a metà della partita e i casi sono due o ci fermiamo dicendo che dobbiamo uscire dall'Euro, che non va bene nulla e vogliamo essere contro tutto e tutti, sapendo di  perdere la partita, oppure, cerchiamo di rimetterci in piedi, scegliamo un progetto ambizioso per vincere.

Che voi amiate l'Europa come me, la sentite casa vostra, perchè da lei  avete ricevuto tanto, e non immaginate il  futuro senza di essa, o che al contrario la sentiate,  come un impiccio, fonte dei vostri mali, come vi raccontano molti, la verità  è che dell'Europa non possiamo farne a meno.
 
Entro 10 anni nemmeno la Germania sarà più nel G7, le politiche ambientali, gli accordi commerciali, la democrazia e i diritti saranno decisi, in quella sede, da altri e l'Europa divisa o  nella forma in cui è oggi, sarà una periferia del mondo.

Quando abbiamo scelto l'Euro sapevamo che era solo il primo passo per una vera integrazione politica, sapevamo che da solo non avrebbe retto una crisi ma stavamo bene e purtroppo ci siamo dimenticati che il progetto era a metà. Quando la crisi è arrivata, le maggioranze di centro-destra che hanno guidato in questi anni Commissione, Consiglio e Parlamento, hanno pensato all'austerità come medicina e il risultato è quello che abbiamo sotto gli occhi.

Severgnini in un intelligente e divertente intervento ( http://www.youtube.com/watch?v=qUQu0aikJ1Q&feature=share ) fatto all'istituto italiano di cultura di Bruxelles ha definito l'Europa come un continente FOBOVOLTAICO, ovvero da noi ci si muove solo quando si prendono colossali spaventi e, a riprova di questo, il progetto di Europa si è concretizzato dopo  due conflitti mondiali.  

Oggi di fronte alla crisi ci sono antieuropeisti ovunque, la ricetta del rigore dei conti proposto dalla destra non funziona: l'Europa rischia la marginalità, non solo politica ma economica.  E' necessario muoverci e cambiare le cose se non vogliamo che questo accada.

Il PD con la famiglia del PSE SOCIALISTS AND DEMOCRATS ha scelto come proprio candidato alla presidenza  della Commissione Europea Martin Schulz ora presidente del Parlamento, che è stato sindaco ma anche un piccolo imprenditore.
Il nostro programma si pone l'obiettivo di riprendere la marcia verso l'integrazione politica, di fare un'Unione Europea che sia per i cittadini e non per le banche, di allentare l'austerità per mettere in campo investimenti per il futuro. Rilanciare istruzione e ricerca, creare posti di lavoro per un lavoro che sia degno e doni dignità alle persone ma anche che dia stesse opportunità non solo tra diverse generazioni ma anche tra uomini e donne.
 
Buon voto.

P.S.
per chi volesse saperne di più




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