lunedì 12 maggio 2014

Se lo stipendio è una trincea La ribellione di Corradino


Corriere della Sera 11 aprile 2014

di Aldo Grasso


Mineo di lotta e di governo. A passare per taccagno non ci sta. «Non sono un taccagno, è che io il pizzo non lo voglio pagare». Il nuovo caso nel Pd si chiama Corradino Mineo (14.000 euro al mese). Il senatore si è rifiutato di versare una quota al Pd siciliano, che si trova con i conti in rosso. «Da quando è iniziata la mia avventura, ho versato nelle casse del Pd 27.000 euro e ho sostenuto direttamente molte altre spese per le campagne elettorali». Come ha spiegato l’ex direttore di RaiNews24, «per accettare la candidatura ho lasciato la Rai e una retribuzione più alta».
Alla Rai, lo stipendio di Mineo, di lotta e di governo, era di oltre 300.000 euro (lordi) l’anno, uno dei più alti. Gli hanno ricordato che il contributo di solidarietà serviva «anche a pagare il personale che rischia il posto e non si trova nell’angosciante dilemma di poter scegliere fra un lavoro e una candidatura in Parlamento».
A passare per traditore non ci sta. In commissione al Senato, Corradino ha contribuito all’approvazione dell’ordine del giorno Calderoli (non partecipando alla votazione). Il ministro Maria Elena Boschi gli ha invano chiesto di rispettare «il senso di appartenenza a un gruppo». Mineo di lotta e di governo è stato sprezzante: «Non mi dimetto, ma devo in qualche modo esprimere il mio dissenso». Sta con Pippo Civati e alla riforma del Senato di Renzi preferisce la proposta Chiti.
A passare per lottizzato non ci sta. Corradino, ex manifesto, sostiene di non aver avuto alcun vantaggio dalla politica. A Fabrizio Rondolino che lo accusava di essere stato «aiutato» dal Pci-Pds-Ds («Non avresti mai fatto il direttore di RaiNews24. Sei stato nominato da un partito. Non avresti mai fatto nemmeno il redattore ordinario, se il partito non ti ci avesse messo»), ha dato appuntamento in un tribunale. Che caratterino!
Per sua stessa ammissione, però, la sua carriera si è svolta sotto il segno di Sandro Curzi, il mitico Telekabul, che da direttore lo ha assunto al Tg3 e da consigliere di amministrazione lo ha piazzato alla direzione di RaiNews24. Nel porgere le notizie, nel «purificare» le proprie passioni, Corradino non ha mai tradito il mentore.
Mineo di lotta e di governo: la sola cosa che non passa mai.

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