mercoledì 14 maggio 2014

“Sacramenti a tutti, anche ai marziani”


La Repubblica - 13/5/2014
MARCO ANSALDO

L’omelia di Bergoglio: “Solo il Signore ci indica la strada, chi siamo noi per chiudere le porte dello Spirito Santo?” E sui preti: no a quelli affaristi, orgogliosi e vanitosi, che fanno le cose solamente per soldi e interesse

Poi non c’è da stupirsi se, nel padiglione vaticano al Salone del libro di Torino chiusosi ieri, il volume più venduto (almeno 500 copie ogni giorno) è stato quello delle omelie di Santa Marta. Un successo destinato di certo a proseguire, dopo quanto ha detto il Papa ieri nella sua nuova predica mattutina. «Chi siamo noi per chiudere le porte allo Spirito Santo? Se domani venisse una spedizione di marziani e alcuni di loro venissero da noi, verdi, con quel naso lungo e le orecchie grandi come vengono dipinti dai bambini, e uno di loro dicesse “voglio il Battesimo!”, cosa accadrebbe?». Risposta: «Lo Spirito Santo è quello che fa andare la Chiesa più avanti, oltre i limiti».
Bergoglio ha preso spunto dal brano evangelico in cui Pietro subisce dure critiche dai cristiani di Gerusalemme perché ha mangiato con una comunità di pagani, di «non circoncisi». E, citando quell’esempio, il Pontefice ha osservato che il capo degli apostoli «comprende che ciò che è stato purificato da Dio non può essere chiamato “profano” da nessuno». «Quando il Signore ci fa vedere la strada, chi siamo noi per dire che non è prudente? È la domanda che si pone Pietro, “Chi sono io per porre impedimenti?”. Una bella parola per i vescovi, per i sacerdoti e anche per i cristiani. Chi siamo noi per chiudere le porte?».
Insomma, per il Papa argentino non si devono negare i sacramenti nemmeno ai marziani. Francesco ha poi proseguito, nell’aula Paolo VI, rivolgendosi con un fitto botta e risposta agli allievi dei Pontifici Collegi e Convitti di Roma, illustrando le qualità di un buon sacerdote. Più di un’ora di colloquio, spaziando da come essere un pastore che comunica a come organizzare la propria giornata, da come guidare il popolo a come fare un’omelia che non addormenti il pubblico. «Ma padre, in questo tempo di tanta psichiatria e psicologia non sarebbe meglio andare dallo psichiatra?», ha detto Bergoglio citando la domanda che ogni tanto si sente fare dai sacerdoti. «Non scarto quell’ipotesi — ha spiegato Francesco — ma prima di tutto bisogna andare dalla Madre, la Madonna, perché a un prete che si dimentica della madre nei momenti di turbolenze, qualcosa manca». Quindi ha continuato: «No ai pastori affaristi, vanitosi e orgogliosi, che fanno le cose per soldi, per interessi economici o materiali». Per il Papa, «c’è una sola strada per la leadership: il servizio. Se anche si hanno tante qualità da comunicare ma non si è un servitore, la leadership cadrà. L’umiltà e la vicinanza devono essere le armi del pastore».
Ma essere umili «non è facile», perché infine «la verità è come una cipolla, che si comincia a sfogliare e alla fine, quando si è tolta una foglia dopo l’altra, si arriva al niente e resta soltanto il cattivo odore della cipolla». E il Pontefice, forse memore di quando, alcuni mesi fa, telefonò a un convento di suore senza trovare risposta, ha aggiunto in ultimo: «Che sofferenza, ora, quando si chiama una parrocchia e risponde la segreteria telefonica! Ma come si può essere al servizio del popolo, senza neanche sentirlo?».

Nessun commento:

Posta un commento