lunedì 23 giugno 2014

Renzi sposa il verso industriale di Prodi

23 giugno 2014
 
“Oggi, tra le figure pubbliche, solo Papa Francesco è più popolare di lui”. A rivelarlo è il sondaggio Demos, realizzato per il quotidiano La Repubblica, su Matteo Renzi e il suo governo: secondo i dati di Demos cresce il consenso personale di Renzi e del suo governo, fino ad arrivare al 74% di gradimento; e cresce anche la convinzione che la democrazia può funzionare anche senza i partiti politici.
Renzi potrà presentarsi, dunque, all’appuntamento del semestre europeo a guida italiana con il massimo della forza spendibile per quella che resta la vera sfida: cambiare verso alle politiche europee e far ritornare l’economia reale al centro dell’agenda politica. Per questo motivo, Renzi ha fatto sue, nel colloquio avuto oggi con “Il Messaggero”, le proposte di Romano Prodi su un nuovo rinascimento industriale europeo apparse su “Il Messaggero” di domenica 22 giugno.
Una riflessione che nasce dalla consapevolezza che la crisi deve essere aggredita con l’unica ricetta possibile: rafforzare il sistema industriale e garantire quello che è il “nucleo portante della nostra economia”. 
In particolare, Prodi ha sostenuto:
• la necessità di una legislazione volta ad incentivare il credito alle imprese;
• un rafforzamento dimensionale delle imprese capace di rendere competitivo il sistema produttivo italiano sui nuovi mercati globali;
• la nascita di fondazioni che garantirebbero la continuità aziendale per le imprese a capitalismo familiare;
• la revisione del diritto fallimentare, e la possibilità di una seconda occasione;
• una politica di attrazione delle multinazionali;
• una selezione, da parte delle istituzioni comunitarie, dei settori più interessanti per gli investimenti da attuare;
• una nuova politica energetica capace di trasformare l’Italia come il più grande hub energetico dell’intera Unione Europea;
• la riscoperta dell’educazione tecnica come palestra degli imprenditori del ventunesimo secolo.

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