mercoledì 25 giugno 2014

Il M5S da Renzi, è il dopo-Grillo

Mario Lavia 
Europa  

L'incontro Renzi-Di Maio ha fatto vedere che i grillini sono diventati un partito normale, che sta al gioco politico
Ricordate, a febbraio, la consultazione di Renzi, allora premier incaricato, con Grillo e gli altri Cinquestelle? Bene, dimenticatelo. Allora fu tutto un mandarsi a quel paese: il comico specialmente brillò per scostumatezza, con il povero Renzi che implorava, «Beppe, esci da questo blog, esci da questo streaming».
Cinque mesi dopo – in mezzo c’è stato il 40,8% del Pd renziano e il flop dei grillini con due milioni di voti in meno – la scena è cambiata radicalmente: nell’incontro fra Renzi (accompagnato da Zanda, Speranza, Moretti e Serracchiani) e il M5S (Di Maio, Brescia, Buccarella, l’”esperto” Toninelli) si è assistito ad un confronto costruttivo, pacato, di merito). Un novità assoluta. Non solo nei toni (che pure per un partito nato sul vaffa è quanto mai significativo), ma anche nella sostanza.
Nel merito della legge elettorale le novità ci sembrano soprattutto due: la disponibilità di Renzi ad affrontare la questione delle preferenze; e la simmetrica disponibilità del grillini ad accettare il doppio turno, che per il Pd è il vero cardine irrinunciabile dell’Italicum. E dunque si potrebbe dire che, almeno in teoria, fatto salvo il doppio turno (che consente di conoscere il nome del vincitore la sera stessa delle elezioni) l’Italicum è potenzialmente ri-discutibile. Come la prenderà Forza Italia? Capirà adesso che non può traccheggiare oltre?
In ogni caso, ora si discuterà senza tanti lacci e lacciuoli in commissione al senato. L’aria è che non è che si deve chiudere domani. Meglio un po’ di tempo in più, ma fare meglio: e ora nel gioco c’è anche il M5S.
Merito a parte, torniamo sull’importanza politica dell’incontro Renzi-Di Maio. Per ribadire, in conclusione, che si ha netta la sensazione che il M5S esce finalmente “da questo blog” e comincia a fare politica, non si schifa di sedersi al tavolo e di svolgere un ruolo nel gioco parlamentare. Sì, pare proprio che il M5S sia diventato un partito normale. In un certo senso siamo entrati nel dopo-Grillo, cioè si sta superando l’idea di un gruppo autoreferenziale e che sta solo sui tetti del parlamento. Non è una cattiva notizia.

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