mercoledì 18 marzo 2015

Pippo e il divorzio breve.


Attilio Caso
Annuncio di Pippo: "Questa volta la lezione di judo non mi terrà lontano dalla Camera. Oggi, in Senato è stato compiuto un nuovo scempio della democrazia. Corradino e i Paladini del Dettato Costituzionale non hanno potuto nulla, ma il vostro Affezionatissimo interverrà con la consueta e garbata decisione: sul divorzio breve andrà in aula e poi... Non voterà. Ai Paladini era stato raccontato che si votava per stabilire se confermare tutte le virgole e i punti da loro proposti, così hanno votato a favore, ma non era così. In realtà, con il consueto arrogante dirigismo nazareno, si votava per permettere il divorzio in tempi che possono raggiungere al massimo l'anno.
Come potrei io alla Camera votare una cosa di questo genere? Perché tutta questa fretta di divorziare? Siamo davanti al solito inno alla velocità, tipico del presidentedelconsiglio (minuscolo voluto). Un anno: e la riflessione? E l'analisi dei torti e delle ragioni? E la possibilità di dire: 'Ancora tu, ma non dovevamo vederci più?'
Andrò alla Camera per affermare che non potrò votare, a meno che non siano disposti a ragionare su un divorzio breve che preveda almeno un anno e un giorno. Del resto, che differenza c'è tra 365 e 366 giorni? Vedremo a quel punto se c'è la disponibilità a dialogare. Stefano è con me."

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