lunedì 16 marzo 2015

Cantone: un «tagliando» alla Severino.


Corriere della Sera 16/03/15
Virginia Piccolillo
«C’è spazio per fare un tagliando alla legge Severino». Lo ha detto ieri il presidente dell’Autorità Anticorruzione, Raffaele Cantone. In una videointervista trasmessa a «Human factor», iniziativa politica di Sel, Cantone ha spiegato che «sull’abuso di ufficio si può fare una riflessione con una sentenza di primo grado».

Secondo il capo dell’Anticorruzione si può fare «una valutazione su alcuni reati, che forse con la sentenza di primo grado non è opportuno intervenire con la sospensione». La norma «ormai in vigore da quasi due anni, ha evidenziato su alcuni aspetti alcune carenze che devono essere modificate. Forse nell’ambito di questa modifica ci può essere uno spazio per fare una valutazione che riguardi alcuni reati. Inserita in una modifica complessiva della normativa che è assolutamente necessaria».

Le parole di Cantone fanno rumore in piena bufera per il caso di Vincenzo De Luca. Il sindaco di Salerno ha stravinto le primarie del Pd per candidarsi a presidente della Regione Campania. Condannato a un anno per abuso d’ufficio — e non più formalmente sindaco per l’incompatibilità sancita dalla Corte d’Appello di Napoli con la carica di viceministro nel governo Letta —, se eletto governatore decadrebbe per affetto della legge Severino. Anche se attende la pronuncia della Consulta sulla costituzionalità della norma, che riguarderebbe, per motivi analoghi, il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris. E proprio mentre, sul fronte opposto, arrivano le bordate di Forza Italia alla norma che ha fatto decadere Silvio Berlusconi da senatore, dopo la condanna per evasione fiscale. Cantone evidenzia: «La legge Severino credo sia stata e sia utilissima come contrasto e contro la corruzione perché tende a favorire la probità e l’onestà nella pubblica amministrazione. Soggetti condannati anche in primo grado per gravi reati non possono rivestire cariche pubbliche di un certo tipo». «È sbagliato — dice — preoccuparsi di quella parte della legge solo con riferimento a vicende che hanno una loro notorietà». Interpellato dal Corriere aggiunge: «Si fa una gran confusione perché la legge Severino è fatta da 4 norme. Le cause di ineleggibilità per me non vanno toccate. Lo spacchettamento di corruzione e concussione non sta funzionando. Sul resto l’impianto va bene. Ho chiesto io che il governo si costituisse parte civile nel giudizio sulla costituzionalità della legge Severino. Ma una valutazione sulla sospensione in primo grado il Parlamento la può fare».

Da oggi, sul fronte della giustizia, il Parlamento vivrà giornate infuocate. Il ddl anti-corruzione, dopo 2 anni di rinvii, approderà domani al Senato. Al massimo mercoledì se la discussione sul divorzio breve si protrarrà. Ma ancora non è arrivato in commissione Giustizia l’emendamento sul falso in bilancio, bloccato a Palazzo Chigi dalle perplessità del ministero dello Sviluppo. Si appella al presidente del Senato, Pietro Grasso, il presidente della commissione Nitto Palma perché «eserciti la moral suasion sul governo». Anche se Grasso ha già invocato: «Basta rinvii» sul ddl. Per il ministro dell’Agricoltura Maurizio Martina «bisogna chiudere i bulloni e andare in Aula» .




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