giovedì 19 marzo 2015

«Partito dannoso e clientelare» 
L’analisi di Barca sul Pd romano.


Corriere della Sera 19/03/15
Alessandro Capponi
«Un partito dannoso, cattivo, pericoloso». La relazione della mappatura dei circoli romani del Partito democratico realizzata da Fabrizio Barca su richiesta del commissario Matteo Orfini sarà pure «intermedia» (riguarda la metà delle sezioni della capitale) ma i giudizi che se ne traggono sembrano definitivi. A Roma infatti, secondo Barca, il Pd «non solo è cattivo, ma pericoloso e dannoso». Con «deformazioni clientelari», con «carne da cannone da tesseramento», con le «scorribande dei capibastone», e «senza trasparenza né attività». Un partito al servizio degli eletti, «non dei cittadini».

La relazione segue lo tsunami che, a dicembre, ha travolto Roma: l’inchiesta Mafia Capitale che ha sì riguardato principalmente l’amministrazione precedente guidata da Gianni Alemanno, ma che ha toccato anche quella attuale di Ignazio Marino e il Partito democratico. Da quel momento, Orfini ha chiesto a Barca di indagare e sono cominciate le interviste nei circoli, i questionari, le telefonate a casa degli iscritti (uno su cinque è risultato essere un tesserato falso). E oggi, ecco la prima relazione: i risultati, almeno in parte, sembrano descrivere quasi un mondo criminale. «Si vanno delineando — si legge nella relazione — a un estremo, i tratti di un partito non solo cattivo ma pericoloso e dannoso: dove non c’è trasparenza e neppure attività», un partito «che lavora per gli eletti anziché per i cittadini» e nel quale «traspaiono deformazioni clientelari e una presenza massiccia di “carne da cannone da tesseramento”». Vengono citate realtà da «duecento tessere in due ore» fino «a quei circoli talmente schiacciati sull’amministrazione da esser orfani di un pensiero proprio». Certo, scrive Barca, «bisogna essere attenti a distinguerlo» dal partito «buono» che però «subisce inane lo scontro correntizio, le scorribande dei capibastone, e che svolge un’attività territoriale», pur senza «alcuna capacità di raggruppare e rappresentare la società del proprio quartiere».

Il parlamentare Roberto Morassut, che da anni a Roma denuncia questa situazione, allarga le braccia: «Barca fotografa una situazione che era già chiara. La radiografia finalmente è arrivata, anche se in ritardo. Ora però si deve cominciare a discutere della cura». Barca nella relazione sostiene che ci sono anche «i segni di un partito davvero buono, che esprime progettualità, capacità di raggruppamento e rappresentanza», che «è aperto e interessante per le realtà associative del territorio e sa essere esso stesso associazione, informando i cittadini e gli iscritti». Così Orfini, per segnalare le due anime del partito, su Twitter ricorda Dottor Jekyll e Mister Hyde: «Dr Partito e Mr Democratico», cinguetta. Ma quale sia la personalità prevalente nel Pd romano, secondo Barca, è fin troppo chiaro.




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