giovedì 2 aprile 2015

Milano, sondaggio del Pd sui candidati a sindaco per il dopo Pisapia: in testa c'è Ambrosoli


Oriana Liso
La Repubblica 2 aprile 2015
Bassa, secondo le prime rilevazioni, la notorietà dei parlamentari Fiano e Quartapelle. Bene invece LIvia Pomodoro Fra gli assessori della giunta arancione è Majorino quello con più chance.
Ufficialmente la parola d’ordine è 'calma e gesso'. Vietato mostrare agitazione all’esterno, bisogna moderare le dichiarazioni, far capire che prima di tutto, per arrivare alle elezioni comunali 2016 a Milano, si vuole costruire un «percorso» per poi — soltanto poi — parlare di candidati. Ma in realtà il Pd lavora sotto traccia proprio con quell’obiettivo, tanto da aver già commissionato un primo sondaggio su popolarità e gradimento di alcuni possibili candidati.
I risultati, stando alle prime indiscrezioni, sarebbero tutt’altro che rassicuranti per l’ala (di maggioranza) renziana. Il gradimento più alto — secondo il test che sarebbe stato fatto su un elettorato generico e non sul cosiddetto popolo delle primarie — l’avrebbe conquistato Umberto Ambrosoli, che proprio uomo del Pd, di maggioranza o minoranza, non è, visto che oggi, dopo la corsa per le regionali 2013 contro Roberto Maroni, siede al Pirellone come consigliere del Patto civico. Ambrosoli — che di sicuro ha un nome molto conosciuto anche per il padre Giorgio e che a Milano, nel 2013, aveva comunque battuto il centrodestra — staccherebbe di molti punti tutti gli altri possibili candidati. E dopo il gran rifiuto di Giuliano Pisapia per un secondo mandato, ha fatto chiaramente intendere di essere pronto a correre.
Già questo, insomma, sarebbe un problema per il Pd. Che dopo aver abbozzato per la vittoria di Pisapia alle primarie 2010 contro il candidato di partito Stefano Boeri, cerca ora il riscatto con un nome che sia espressione dei democratici. Ma l’altro dato che verrebbe fuori dal sondaggio (fatto realizzare dal Pd lombardo e condiviso con quello metropolitano) è la sostanziale mancanza di notorietà sul territorio dei deputati milanesi. Poco conosciuto sarebbe Emanuele Fiano — che però anni fa è stato anche consigliere comunale — uno dei possibili candidati che piacciono ai renziani, anche se della corrente Area dem. Stesso problema di notorietà e quindi di difficile valutazione, per il campione intervistato, per Lia Quartapelle (renziana doc) e per Ivan Scalfarotto, entrati nel totonomi di queste ultime e convulse settimane.
Fra Ambrosoli e i deputati lo stacco sarebbe molto netto, mentre in un’area intermedia, ma comunque ben distanti dal leader del Patto civico, ci sono due nomi diversissimi ma con qualche chance. Il primo, finora poco speso, è quello di Livia Pomodoro, che da pochissimo ha lasciato la guida del tribunale di Milano: già in altre campagne elettorali (le scorse comunali, per esempio) molti nel centrosinistra avevano pensato a lei, senza mai riuscire a convincerla. Insomma, facile capire come, davanti a questi numeri, più d’uno si sia agitato, nelle stanze del partito. Perché se primarie dovranno essere, il risultato potrebbe essere non scontato. E, soprattutto, gradito al partito del 40 per cento
Nell’elenco dei nomi da sondare il Pd avrebbe inserito anche quelli dei componenti della giunta Pisapia: tra i 12 assessori quello che avrebbe raggiunto il maggior grado di popolarità incrociata con il gradimento — comunque ben lontano da Ambrosoli — è Pierfrancesco Majorino, il titolare delle Politiche sociali, che potrebbe raccogliere i consensi dei civatiani, allargandosi fino a Sel e agli arancioni, quasi come un candidato civico. Molto più basso, sembra, il punteggio degli altri assessori, ma si dovrà capire quanto questo abbia a che fare con il gradimento generale della giunta. Ultimo dato, quello su quale schieramento sarebbe favorito: oggi vincerebbe il centrosinistra sul centrodestra, con Matteo Salvini con una bassa percentuale di gradimento.

Nessun commento:

Posta un commento