giovedì 2 aprile 2015

CHI RIPROPONE OGGI IL MATTARELLUM, IN REALTÀ VUOLE IL CONSULTELLUM


Giorgio Tonini
2 aprile 2015
Bersani ieri e Civati oggi ripropongono il Mattarellum in alternativa all'Italicum. Sono l'unico parlamentare del Pd eletto col Mattarellum, miracolosamente sopravvissuto in Trentino per l'elezione dei senatori. Non sono quindi sospettabile di non avere ragioni di apprezzamento per il collegio uninominale maggioritario, quale previsto dalla legge Mattarella. Bersani e Civati dicono una cosa vera, o perlomeno assai probabile: il Mattarellum unirebbe il Pd. Non è stato così in passato, come ha giustamente ricordato Roberto Giachetti, ma possiamo passarci sopra. Guardiamo al futuro. Quel che però Bersani e Civati non possono ignorare, se non vogliono fare solo cattiva propaganda, è che l'unità del Pd può forse bastare, per far passare una proposta di legge, alla Camera, ma certamente non al Senato. Il tentativo di sostituire l'Italicum con il Mattarellum è stato già fatto a Palazzo Madama, con appositi emendamenti di senatori della minoranza Pd. Ma è un tentativo andato a vuoto, perché nessun'altra forza politica ha sostenuto la proposta, né a destra, né a sinistra, né i grillini, né i leghisti. Dunque riproporre ora il Mattarellum è solo un diversivo, utile solo a far tornare l'eterno gioco dell'oca della riforma elettorale alla casella di partenza. Chi ripropone il Mattarellum vuole in realtà solo affossare l'Italicum 2.0 e andare a votare col Consultellum, il sistema proporzionale puro con preferenze su liste lunghe e circoscrizioni grandi, scaturito dalla sentenza della Corte costituzionale che ha colpito e affondato il Porcellum. Lo ha candidamente ammesso D'Attorre, qualche giorno fa. Pur di far cadere Renzi si è disposti anche ad adottare un sistema che ci imporrebbe la grande coalizione con Berlusconi. Altro che patto del Nazareno...

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