lunedì 6 aprile 2015

Nichi augura buona Pasqua


Attilio Caso 
5 aprile 2015
Nichi risponde alle sollecitazioni ricevute da alcuni amici: "Siamo sempre pronti ad augurare buona Pasqua da questa terra luminosa e spazzata dal grecale, foriero di una nuova Europa e di una nuova Sinistra, ancorate ai loro più profondi valori legati alla luce e della musica mediterranea, in cui il sirtaki e la pizzica si fondono in un connubio estatico. Auguri che vogliono opporsi alla mercificazione della Pasqua, conseguenza di vent'anni di berlusconismo sublimati nel renzismo, in cui si fa scempio di cioccolata e di fragole fuori stagione, ultimo lascito della dittatura del 3%. Ma non siamo riusciti a trasmettervi i nostri pensieri prima, perché Pippo poi in questi giorni si è reso insopportabile. Infatti, si è messo a citare don Tonino Bello: il mio don Tonino Bello. Ad un certo punto, lo ho chiamato e gli ho detto: 'Pippo, non posso concederti più un minimo di confidenza, che subito te ne approfitti. Ti ho trattato come un figlio, povero me. E mi ripaghi sottraendomi un riferimento senza chiedermi il permesso. Non vorrai mica citare Visconti o evocare il maestro Pasolini senza alcun ritegno domani o nei prossimi giorni?' Lui mi ha risposto che don Tonino è a suo avviso l'unico argine alla deriva del Patto del Nazareno, poi mi ha detto: 'Nichi, non trovi che nel Vangelo di Luca si trovino i primi accenni alla triste deriva della velocità renzista, soprattutto in quella affermazione di una resurrezione avvenuta già il primo giorno dopo il sabato? Corradino e Felice sono convinti che sia risorto almeno il terzo mese dopo il sabato, se non addirittura il terzo anno. "Secondo me, Pippo ha bisogno di aiuto: domani, lo porterò in una masseria in cui gusteremo fave e cicoria, condite con olio extravergine di oliva coratino: Norma, Lilli, Lucia, Stefano, Miguel, Luciano e Maurizio saranno con noi."

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