mercoledì 15 aprile 2015

L'importanza delle regole


Pierluigi Castagnetti
Non è solo nè prevalentementel'Italicum al centro del dibattito al gruppo parlamentare del Pd. È soprattutto, e comprensibilmente, il ruolo delle minoranze interne. Io le capisco, spesso mi è capitato di mettermi nei loro panni e chiedermi cosa farei al loro posto, senza riuscire a trovare facile risposta. Sono convinto infatti, con i classici della democrazia, che la democrazia appunto è tale solo quando si può mandare a casa chi comanda, in modo non cruento ovviamente. Se, dunque, per loro oggi è questo il problema, a me pare che il luogo della competizione non possa essere il parlamento dove un gruppo parlamentare, tranne i casi di coscienza, deve votare secondo le decisioni della maggioranza. Guai a contraddire questa regola: l'alternativa sarebbe l'anarchia e il dissolvimento del gruppo stesso. Un esito del genere non sarebbe accettato dalla base degli elettori e condannerebbe i responsabili alla definitiva irrilevanza, anche se uscissero dal partito. Allora come si fa a ricostruire la regola della possibile alternanza alla guida del partito? Si deve lavorare alla base, promuovere adesioni e iscrizioni attorno a un programma alternativo a quello di chi guida ora il partito, promuovere opinioni e opinione attorno a tale programma, costringere la maggioranza che guida il partito a fare i conti con questo movimento di opinione. Insomma la strada è faticosa e lunga, ma si è sempre fatto così nei partiti democratici e organizzati per corrente. La storia (diciamo: il corso delle cose, il tempo, il logoramento di chi guida la maggioranza) può aiutare, o può rendere più difficile l'impresa. In ogni caso non vi sono altre strade. Ma soffermiamoci un attimo sul merito dell'Italicum. Personalmente non ne sono innamorato, penso che sia l'esito possibile in una condizione parlamentare fortemente complicata, in ogni caso non modificabile in questo momento considerata la condizione del Senato. Si pagano oggi gli errori e le inerzie del passato, quando non si è voluto nemmeno prendere in considerazione la "reviviscenza" o la riproposizione anche attraverso il referendum, o più direttamente con un Pdl, del Mattarellum. Ma non stiamo qui a recriminare. Oggi il convento può passare solo questa minestra (tutt'altro che indigeribile!), o niente. Chi scegliesse il niente ne porterebbe una grave responsabilità.

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