Corriere della Sera 23/12/14
Yoram Gutgeld
Consigliere economico
e di Bilancio del governo
Caro Direttore,
Dario Di Vico ha
definito sulle colonne del vostro giornale il provvedimento sulla
fiscalità delle partite Iva contenuto nella legge di Stabilità «una
stangata che contrasta con lo slogan governativo dell’abbassamento
della pressione fiscale».
Siccome la legge di Stabilità contiene
non una stangata, ma una riduzione di tasse
di circa 800 milioni
per le partite Iva, credo possa essere utile spiegare meglio questo
intervento correggendo un evidente deficit di comunicazione.
Il
nuovo sistema, il cosiddetto regime dei minimi, è un’operazione di
semplificazione e di sostegno alle partite Iva di reddito sotto 15
mila euro annui. Prevede una riduzione di tasse e di contributi
sociali appunto di 800 milioni di euro a favore di quasi 800 mila
partite Iva, che inoltre non dovranno più tenere i libri contabili
risparmiando i relativi costi amministrativi.
Il precedente sistema
escludeva quasi del tutto
gli artigiani e commercianti, si
applicava al massimo per 5 anni, e solo per giovani sotto 35 anni che
non hanno lavorato in precedenza.
Questo governo si è impegnato
con determinazione a ridurre le tasse sul lavoro a partire dai
redditi bassi. Il nuovo fisco per le partite Iva segue questo
principio: si estende a tutti, a prescindere dell’età e del tipo
di attività, e non ha limiti di tempo. Chiarisco infine che comunque
nessuno pagherà più tasse; chi gode del regime attuale potrà
mantenerlo se lo riterrà più conveniente .
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