lunedì 29 dicembre 2014

Pd, a Roma stretta sugli iscritti fantasma


GABRIELE ISMAN
La Repubblica 29 dicembre 2014
Dalle verifiche avviate dopo lo scandalo degli appalti al sistema-Buzzi emergono anche tesserati “a loro insaputa” Per la bonifica un sistema di registrazione delle adesioni in tempo reale. Il commissario Orfini: “Circoli da chiudere” 
Un nuovo sistema informatico per registrare in tempo reale le nuove adesioni al partito, presto i sub-commissariamenti di specifiche zone della città (si partirà da Ostia), verifiche telefoniche a tappeto su tutti gli 8 mila iscritti. È iniziato da un mese il commissariamento del Pd romano affidato a Matteo Orfini dopo gli arresti dell’inchiesta Mafia Capitale. Dalle prime verifiche telefoniche — circa duecento — sono emersi casi di iscritti fantasma: cittadini inconsapevoli di risultare aderenti al Pd romano, dove da 27 mila tesserati del 2009 si è arrivati agli 8 mila attuali. «Il commissariamento sarà un lavoro lungo. La mappatura di Barca finirà a maggio: noi andremo oltre. C’è molto da scavare, ma non tutto è da buttare. C’è voglia di ripartire» dice Orfini. La federazione romana del Pd sarà la prima in Italia a essere dotata di un sistema informatico dove i segretari di circolo — con adeguate password e pagine web riservate — dovranno segnalare ogni mese le nuove iscrizioni e i rinnovi. Un modo per controllare e verificare anche eventuali picchi di adesioni magari in prossimità di primarie o congressi. «Il tesseramento quest’anno è in calo perché non ci sono congressi in vista, e dunque i signori delle tessere sono meno interessati all’investimento. I capibastone vanno stroncati: per farlo non basta bonificare il malcostume che c’è stato fino a oggi. Occorre recuperare il rapporto con le persone e con i territori: spesso abbiamo lasciato che i capicorrente fossero gli unici a mantenere una relazione con i cittadini» dice Tobia Zevi, membro dell’assemblea nazionale del Pd e candidato renziano alla segreteria romana alle ultime primarie cittadine.
Ma l’operazione pulizia non si limiterà alla tracciabilità online delle iscrizioni. Il Pd Roma ha problemi economici — oltre un milione di euro di debiti a livello di federazione senza contare le passività dei singoli circoli — ma anche i commissariamenti non sono finiti. Si potrebbe partire da Ostia, molto citata nelle carte di Mafia Capitale, e da altre periferie problematiche: Orfini sta pensando di affidare il Pd di quel municipio a un parlamentare non romano, a garanzia del massimo di indipendenza. «Alcuni circoli saranno essere chiusi o accorpati » aggiunge Orfini.
Canta vittoria Roberto Morassut, ora deputato e in passato assessore con Veltroni: «Da quattro anni parlo di iscrizioni fantasma, ho scritto due libri per raccontare la decadenza del partito a Roma e ora la verità esce confermata. Al congresso dissi che la base associativa del Pd in quasi tutta Italia era molto compromessa, che i dati manifestavano profonde anomalie. Nel caso di Roma, serve una fase costituente per il Pd». Morassut lancia una proposta: «Il tesseramento 2015 deve avere basi diverse, regolando la quota tessera sulla base del reddito come sempre avvenuto nei partiti democratici e nei sindacati: le adesioni devono essere libere e individuali. I fatti che emergono stanno dimostrando che il tesseramento è stato in mano a capo tribù».



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