mercoledì 22 ottobre 2014

La deriva autoritaria dei leader 
a Cinque Stelle.


Corriere della Sera 21/10/14
corriere.it
Proclami contro i clandestini ed epurazioni 
a raffica. 

Nel suo ultimo messaggio l’allegro Gianroberto Casaleggio sostiene che investire in Borsa su un gruppo editoriale sia come investire sulla stele di pietra del codice di Hammurabi. Anche le attuali quotazioni del suo M5S non si allontanano molto dalla Mesopotamia, a essere generosi. Proprio in coda al consueto sfoggio di ottimismo del guru per mancanza di prove c’era una postilla di tre righe che informava dell’ennesima epurazione. Gli attivisti che avevano osato chiedere conto dell’esistenza di un organigramma interno salendo anche sul palco per mostrare uno striscione sono fuori da M5S. Chi l’ha deciso? L’uno, Beppe Grillo, o l’altro. In ogni caso tertium non datur . Il Circo Massimo sembra già un reperto storico. Una festa per nostalgici militanti della prima ora. Appena spente le luci è riapparsa la mesta realtà. Le battaglie annunciate sul palco romano restano confinate nella realtà virtuale a Cinque stelle, che è un po’ come sognare la conquista del mondo giocando a Risiko nella propria stanzetta. Le decisioni strategiche vengono prese secondo un criterio speculativo mirato alla propria sopravvivenza. Come è noto la base di M5S non condivide affatto le idee xenofobe di Grillo sui clandestini. L’uscita di ieri, con toni che avranno commosso il vecchio Borghezio, è un riflesso pavloviano dell’ex comico genovese insidiato dall’avanzata della neodestra di Matteo Salvini. In termini tecnici, questo si chiama navigare a vista. A galla restano solo quelli che non disturbano i manovratori. Obbedienti e sottomessi, loquaci solo per sparare innocue castronerie. Casaleggio sostiene che al massimo tra 10 anni spariranno tutti i giornali. Avanti così e facciamo ancora in tempo a raccontare l’eutanasia di un Movimento che doveva crescere un ceto politico alternativo alla Casta ma si ritrova invece con una batteria di polli d’allevamento. E due capi che fanno la voce grossa ma non sanno bene dove andare.

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