mercoledì 22 ottobre 2014

CHIUDE IL CENTRO SACHAROV 
PUTIN RISCRIVE LA MEMORIA.


Corriere della Sera 21/10/14
Luigi Ippolito
Non importa che a fondarla nel 1989 sia stato Andrej Sacharov, il dissidente sovietico premio Nobel per la pace. Memorial, l’organizzazione russa per i diritti umani dedita al riesame del passato di repressioni, è finita ugualmente nel mirino del Cremlino.

Due settimane fa il ministero della Giustizia ha chiesto alla Corte suprema di «liquidare» Memorial. Un’udienza è stata fissata per il 13 novembre, ma nel frattempo l’inchiesta è stata accompagnata da una campagna di diffamazione guidata dalla tv pubblica, secondo cui il gruppo non governativo «appoggia gli estremisti» .

Va ricordato che già due anni fa il governo russo aveva approvato una legge in base alla quale tutte le organizzazioni non governative che ricevono fondi dall’estero devono registrarsi come «agenti stranieri». Quattordici gruppi, inclusa una branca di Memorial, erano stati messi su quella lista: e alcuni di essi si preparano a chiudere perché la qualifica di «agenti stranieri» rende praticamente impossibile il loro lavoro.

Memorial occupa un posto speciale nella società russa. L’organizzazione è dietro l’unico, vero sforzo compiuto per confrontarsi col passato di persecuzioni durante l’Unione Sovietica, attraverso un lavoro di ricerca, educazione, commemorazione e sostegno alle vittime. Nel corso di 25 anni, Memorial ha compilato un archivio con i nomi di più di due milioni e mezzo di vittime del comunismo. E su sua iniziativa la Pietra di Solovki, un pezzo di roccia preso da un gulag sul Mar Bianco, venne collocata nel 1990 accanto alla Lubjanka, il quartier generale del Kgb.

La campagna di intimidazione contro Memorial la dice lunga sulla direzione sempre più repressiva e anti-occidentale verso cui Vladimir Putin sta conducendo la politica interna ed estera della Russia. Come ha ricordato ieri il Financial Times, l’attacco a Memorial conferma le parole di George Orwell: «Chi controlla il passato controlla il futuro e chi controlla il presente controlla il passato». Non lasciamo che la voce di Memorial si spenga .




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