sabato 18 luglio 2015

Renzi: "Dal 2016 via tassa prima casa, riduzione fisco mai vista"


La Repubblica 18 luglio 2015
Il segretario all'assemblea del Partito democratico lancia un messaggio: "Non siamo partito delle tasse". E fa il bilancio: "Quello che abbiamo fatto in sette mesi è degno di onore e orgoglio perché ha consentito al Paese di ripartire".
Un "impegno di riduzione delle tasse che non ha paragoni nella storia del Paese" nei prossimi cinque anni, "questo Pd può realizzare una rivoluzione copernicana e senza aumentare il debito". L'annuncio arriva dal premier e segretario del Pd, Matteo Renzi, quasi a conclusione del suo intervento all'assemblea del Pd. Questi i punti: nel 2016 abolizione della tassa sulla prima casa, nel 2017 intervento Ires e Irap e nel 2018 interventi sugli scaglioni Irpef e sulle pensioni. "Con questo governo e con la maggioranza del Pd non soltanto porteremo via l'imposta sulla casa nel 2016 e rispetteremo tutte le promesse del programma di Bersani, ma soprattutto daremo un messaggio: 'Il Pd non è più il partito delle tasse, non lo so se lo è mai stato, ma la percezione era questa. Adesso diventiamo il primo partito che le tasse le riduce davvero". Una vera e propria sforbiciata che, però non vedrà un aumento del debito: "Dal 2016 l'Italia sarà tra i pochi paesi a rispettare il parametro del 3 per cento. L'Italia vedrà la curva del debito calare e non aumentare. Sul debito niente colpi a sorpresa".
Il presidente del Consiglio parla per più di un'ora e mezza all'Expo e fa il bilancio dell'attività svolta dal Pd che in sette mesi, grazie agli sforzi messi in campo per sbloccare le riforme, ha consentito al Paese di ripartire. "Ci sono stati dei no all'interno del nostro partito che ci hanno ferito, ma le riforme le abbiamo fatte. Perché la politica che non decide non fa il suo mestiere". Il presidente del Consiglio ha lodato quanto fatto nel 2015, sottolineando i risultati raggiunti per far ripartire l'Italia, ma guardando al futuro: "Ora serve un salto di qualità". "La politica sembrava imbambolata e ferma, sembrava impossibile che riuscisse a mostrare il volto della decisione e invece in sette mesi abbiamo deciso. Quello che abbiamo fatto in un arco di tempo abbastanza limitato, in sette mesi, è degno di onore e orgoglio perché ha consentito al Paese di ripartire" e ha di nuovo lanciato una stoccata ai 'gufi': "Ai profeti del disfattismo ricordo che questo partito ha lottato per decenni per portare il lavoro precario a lavoro stabile", ha detto, riferendo dati su una "inversione di rotta" quest'anno nell'economia.

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