Corriere della Sera 19/07/15
F. C.
PALERMO Una piccola barca a Cefalù è
il suo unico hobby. Per il resto casa e lavoro, figli e
commissariato. Abbronzato anche d’inverno per questa passione
marinara, Manfredi Borsellino, schivo e ironico, dopo le accorate
parole a difesa della sorella Lucia e dopo l’abbraccio con Sergio
Mattarella è apparso ancora più maturo del solito. Anche se ha
dovuto indossare in fretta i panni dell’uomo di casa, già da
ragazzo, quando nel 1992 la sua vita fu segnata per sempre, come per
la madre e le due sorelle.
Da allora è sempre stato guardingo
per proteggere una famiglia insidiata all’interno da amici non
sempre rivelatisi affidabili. Fiero del concorso vinto per entrare in
Polizia, sempre rimasto nei dintorni di Palermo, dirigente a Cefalù,
in qualche caso ha dovuto fare davvero il cane da guardia per
tutelare tutti da contaminazioni. È il caso della vicenda relativa
al Centro Borsellino, con pasticci e ammanchi attribuiti a un
sacerdote che pure era stato vicinissimo al padre, a Paolo
Borsellino.
Ma non avrebbe mai immaginato il «guardiano» di
dovere un giorno difendere la sorella Lucia dal «cerchio magico» di
Rosario Crocetta e dal capofila, Matteo Tutino, il chirurgo plastico
pronto a vantarsi della sua amicizia con Antonio Ingroia. Allora
Manfredi scrutava sorpreso. Poi inquieto perché la sorella s’era
lasciata convincere al grande passo, accettando l’incarico di
assessore alla Salute offerto da Crocetta. Infine infuriato perché
l’aveva ritrovata avvilita, circondata dal «cerchio» in cui
comunque ruotava la figura di Ingroia, appunto, l’altro amico di
famiglia, il pupillo di Borsellino.
Delusione sommata ad altre
vissute in precedenza, quando Lucia era stata nominata direttore
generale dell’assessorato alla Salute da Massimo Russo. Storia di
quattro anni fa. Assessore era quest’altro giudice cresciuto con
Paolo Borsellino, a sua volta voluto su quella poltrona da Raffaele
Lombardo. Ma, scattate le inchieste antimafia su Lombardo, si spezzò
il rapporto d’amicizia, con i Borsellino da allora non più in
sintonia con Russo. Nonostante fosse stato quest’ultimo a mettere
in guardia Lucia dalle lusinghe di Crocetta, a sconsigliare rapporti
con alcuni soggetti, compreso lo stesso Tutino, allora accreditato
perché medico di vip, potenti e magistrati. Una catena di amici e
nemici dai quali guardarsi, come prova a fare Manfredi.
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