Alessandra Damiani
Sarò reazionaria, liberista, antidemocratica, superficiale, razzista,
egoista, poco lungimirante. Perché leggendo ed ascoltando tuti coloro
che gioiscono per la scelta del governo greco così giudicano chi invece
la pensa diversamente, ma tant'è. In una società complessa come la
nostra perché la democrazia si possa usare con il giusto fine nobile,
tutti i soggetti che ne sono chiamati a renderla tale DEVONO avere la
stessa possibilità di conoscere ciò su cui si stanno esprimendo.
E deve essere chiaro su cosa esprimono il loro voto. Non solo, ma anche
sulle conseguenze. Per me questo aspetto non è secondario. Cosa si
aspetta il cittadino che ha votato no? Di rinegoziare il debito? E che
affidabilità ha il governo greco per essere considerato tale? Varufakis
prima annuncia le dimissioni se dovesse vincere il si. Poi si dimette
comunque. Ma continuerà a collaborare con Tsipras. Ma cosa propone la
grecia per essere credibile? Quali interventi pensa di mettere in campo
perché quel complesso di regole sul quale si fonda l'Europa non possa
essere da ostacolo? Chiede di cambiare le regole? Che alleati ha dentro
l'europa per fare questo passo? Ed allora mi chiedo ha avuto il popolo
greco in una settimana la possibilità di avere chiare queste risposte?
Od ha votato sull'onda legittima ma poco pratica dell'onda emotiva? o è
stato strumentalizzato da un governo che non potendo mantenere quello
che ha promesso in campagna elettorale, ha scaricato sui cittadini la
sua incompetenza? O peggio ancora in un clima antieruopeista come quello
che si respira da troppo tempo, da oggi parte una scalata dei
movimenti populisti ed antieuropeisti?
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